Turismo congressuale, l’Italia diventa la terza destinazione mondiale

11 Dicembre 12:15 2023 Stampa questo articolo

Una risalita di slancio per l’Italia dei congressi e convegni: lo rivelano i dati presentati all’Italian Knowledge Leaders, l’evento che premia le eccellenze accademiche e scientifiche, tenutosi a Roma, con il nostro Paese che per la prima volta negli ultimi dieci anni, anche secondo il database Icca – International Congress and Convention Association, è il secondo in Europa per congressi associativi internazionali nel 2022 (560 quelli organizzati) e la terza al mondo dopo gli Usa.

Un trend che appare confermato nel 2023 e probabilmente anche nel 2024. Dopo l’Italia, figurano competitor del calibro di Spagna, Germania, Uk e Francia un tempo sopra il nostro Paese. E nel ranking delle prime 100 città al mondo come sedi congressuali sei sono italiane: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli. Siamo il Paese con più città nella top 100.

Dati che secondo il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, spiegano fin troppo palesemente che il settore congressuale è strategico per lo sviluppo turistico del sistema-Paese. Tra l’altro c’è una valenza economica di grande rilievo se si considera che il turista congressuale spende circa due volte e mezzo quello che spende un altro tipo di turista. Ma come ha avuto modo di ribadire Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, promotore dell’Italian Knowledge Leaders, «diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un processo di candidatura. Essere selezionati con frequenza contribuisce quindi a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze».

Alla terza edizione dell’Ikl erano presenti esponenti delle istituzioni nazionali e delle associazioni di categoria, oltre alle realtà associate a Convention Bureau Italia, con la partecipazione di quaranta presidenti di associazioni internazionali, di cui trenta alla loro prima partecipazione all’evento.

«Iniziative come l’Italian Knowledge Leaders, che chiama a raccolta accademici, medici, ricercatori e personalità e alti esponenti del capitale intellettuale italiano – ha poi sottolineato il ministro Santanchè –, contribuiscono a rendere la nostra nazione fortemente attrattiva per il mercato dei grandi congressi associativi, in quanto fattori di enorme richiamo per un turismo di altissima qualità».

E sul valore di un evento come l’Italian Knowledge Leaders si è soffermata soprattutto Ferrari: «Il progetto conferma quanto l’Italia sia un Paese attrattivo per i grandi congressi internazionali, grazie a moltissimi esponenti della comunità scientifica, accademica e della ricerca nazionale che presiedono i board di associazioni internazionali e grazie a una filiera di operatori di altissimo livello. Questo progetto ci da un’enorme opportunità, che è quella di promuovere l’Italia attraverso il proprio capitale intellettuale, cambiando un po’ il paradigma della promozione da Paese della grande bellezza meta di vacanze a Paese del sapere e della conoscenza».

All’evento era presente anche Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit, che ha ricordato come «la partecipazione dell’Italia a eventi aggregati non solo accresce la visibilità a livello internazionale ma stimola anche lo sviluppo economico e culturale del Paese».

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