Turismo delle radici, asse Italia-Argentina. Santanchè a Buenos Aires: «Qui è casa»

Turismo delle radici, asse Italia-Argentina. Santanchè a Buenos Aires: «Qui è casa»
19 Marzo 14:32 2024 Stampa questo articolo

Un segmento in forte crescita nell’anno dedicato. Il Turismo delle radici si lancia nel “suo” 2024 lasciandosi alle spalle un 2023 da record e confermandosi una leva strategica e un’occasione di sviluppo.

Secondo lo studio di Ufficio Studi Enit su dati Banca d’Italia, i turisti internazionali che nei primi nove mesi hanno viaggiato in Italia per visitare parenti e amici sono aumentati sia rispetto al 2022 (+15,6%) che al 2019 (+6,7%). Cresce anche la spesa, +6,4% sul 2022 e +45,6% sul 2019. Globalmente, il discorso riguarda un bacino tra i 60 e gli 80 milioni di viaggiatori, con una spesa annua prevista di circa 8 miliardi di euro (Confcommercio).

Il Turismo delle radici, dunque, si contraddistingue per una spiccata sinergia collaborativa tra i vari territori, una maggiore sostenibilità socioculturale, l’allungamento della permanenza dei visitatori, la destagionalizzazione dei flussi, l’incentivazione all’acquisto di prodotti tipici locali, l’interesse per le destinazioni minori. La visita di familiari e conoscenti è la seconda motivazione per cui l’Italia viene scelta come meta di viaggio: le informazioni per la vacanza vengono raccolte soprattutto tra i parenti e amici che hanno visitato il Paese o vi risiedono.

Con l’Argentina – dove in questi giorni si trova il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in occasione dell’arrivo dell’Amerigo Vespucci a Buenos Aires dopo oltre 70 anni – il legame dell’Italia è molto forte. Il nostro Paese, infatti, rappresenta la prima destinazione in Europa per i turisti argentini, con una popolazione di oltre 46 milioni di abitanti, di cui la metà di origine italiana. Nel 2019 si erano registrati 704mila arrivi, con una spesa di 526 milioni di euro, stando alle cifre di Enit Buenos Aires. E dal 2012 al 2019 i flussi turistici erano cresciuti del 240%.

«L’Argentina è il luogo ideale per promuovere l’Anno delle radici italiane nel mondo – ha sottolineato Santanchè – È un po’ come casa per noi, qui risiede una delle più corpose comunità di italiani all’estero e per questo la nostra presenza qui assume un significato profondo».

Il ministro ha poi illustrato la funzione di Italea, una piattaforma online realizzata dal Maeci, integrata anche all’interno di italia.it, per organizzare un percorso alla scoperta di luoghi, costumi e cultura italiana in relazione alla Regione di origine selezionata dal turista

«Stiamo investendo molto per realizzare attività di promozione delle radici e delle eccellenze italiane nel mondo, tra cui spicca l’enogastronomia: stiamo promuovendo la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco», ha concluso Santanchè, che durante la missione ha incontrato il segretario di Stato al Turismo Daniel Scioli, il ministro degli Interni Guillermo Francos e il capo del governo Jorge Macri, oltre a partecipare a iniziative promozionali con Enit, imprese italiane e tour operator.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa del Mitur.

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