Ue, Italia ancora prima per posti letto: i dati Assohotel

Ue, Italia ancora prima per posti letto: i dati Assohotel
16 Dicembre 11:49 2025

Con quasi 33mila alberghi e 2,3 milioni di posti letto l‘Italia è al primo posto nell’Unione europea come ricettività alberghiera. Si conferma così una potenza indiscussa nell’hôtellerie con una quota-mercato del 20,3% riguardo agli alberghi e del 17,7% dei posti letto disponibili nel sistema ricettivo dei 27: è la fotografia scattata dal centro Studi di Assohotel Confesercenti che ha elaborato i dati recenti di Eurostat.

Nel confronto con i principali competitor il primato del nostro Paese è insidiato solo dalla Germania, che si colloca al secondo posto con 29.407 alberghi e oltre 1,9 milioni di posti letto, mentre molto a distanza figura la Spagna, con 19.985 strutture e più di 2 milioni di letti, e dalla Francia, con 17.386 hotel e quasi 1,4 milioni di posti letto.

Si tratta di un sistema fatto in larga parte di piccole e medie imprese, ma che dà vita a “grandi alberghi” a pieno titolo, in quanto una struttura italiana media conta oltre 33 camere e quasi 70 posti letto, valori pienamente comparabili con quelli delle maggiori destinazioni europee.

Italia sempre sul podio, anche se al terzo posto, sul fronte della domanda con circa 283,9 milioni di pernottamenti, dietro alla Spagna (363,1 milioni) e alla Germania (300 milioni).

Il nostro Paese consolida così la propria posizione tra le destinazioni più scelte in Europa per il soggiorno in albergo, contribuendo in modo determinante alla competitività turistica nazionale e alla tenuta economica dei territori.

Positivo risulta pure l’indicatore di utilizzo dei posti letto: con un tasso di occupazione netta del 52,4%, gli alberghi italiani superano infatti la media Ue, che lo scorso anno si è attestata sul 49,4%, a conferma di una buona capacità di intercettare e fidelizzare la domanda.

«Questi numeri smentiscono l’idea di un’Italia fatta solo di piccoli alberghi marginali – ha commentato Nicola Scolamacchia, presidente nazionale di Assohotel Confesercenti – perchè in realtà il nostro è un grande sistema alberghiero europeo  capillare, radicato nei territori e capace di competere con i principali Paesi competitor. Si tratta di un patrimonio di “piccole imprese, grandi alberghi” che va riconosciuto e valorizzato come uno degli asset strategici del turismo italiano e dell’economia nazionale».

«Crediamo che essere leader nell’ospitalità europea ci autorizzi – prosegue Scolamacchia – quasi imponga, di essere all’avanguardia anche nella normativa di settore, non mutuando necessariamente ciò che altri Paesi o l’Europa propongono, ma anzi offrendo soluzioni basate sulla nostra lunga tradizione e affermata capacità di attrarre e soddisfare una clientela variegata».

Per il presidente di Assohotel c’è comunque ancora da lavorare per far crescere i flussi turistici in Italia, così da far corrispondere alla leadership nei posti letto anche quella dei pernottamenti.

«Occorre  lavorare – conclude Scolamacchia – per velocizzare l’emissione dei visti turistici, oggi freno per l’incoming da alcuni Paesi, e facilitare la raggiungibilità sia con il sistema aeroportuale sia con la viabilità interna, continuando a incentivare gli investimenti privati, certi che ogni euro di sostegno offerto agli imprenditori che operano nel settore alberghiero si moltiplica e genera un indotto che rimane interamente sul nostro territorio».

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