Viaggi in Europa, l’assalto (a tutti i costi) dei turisti Usa

Viaggi in Europa, l’assalto (a tutti i costi) dei turisti Usa
15 Giugno 15:14 2023 Stampa questo articolo

Non saranno i prezzi e nemmeno il rischio overtourism a frenare la voglia d’Europa dei turisti statunitensi. L’estate, infatti, si preannuncia come la più grande stagione per volumi nel corridoio transatlantico con i passeggeri nordamericani che stanno affollando gli aerei per visitare il vecchio continente.

Secondo la Cnn, infatti, non solo quest’anno non ci sono stati mai così tanti voli diretti tra un lato e l’altro dell’Atlantico; ma anche le vendite stanno andando a gonfie vele.

E le conferme arrivano anche dal trade: un’agenzia di viaggi del New Jersey – secondo quanto riporta il popolare canale televisivo – specializzata nel prodotto Spagna, Italia e Grecia afferma di aver venduto già il 96% della disponibilità totale. E presto i viaggi in Europa andranno in sold out.

Merito, anche, del cambio favorevole dollaro-euro che sta spingendo i turisti Usa a prenotare le loro vacanze in Europa. Un trend opposto alla frenata che hanno subito le vendite in Europa per il mercato domestico, frenata dovuta soprattutto all’aumento vertiginoso dei prezzi e all’inflazione non sostenuta da un uguale incremento del potere d’acquisto.

Sempre la Cnn, inoltre, riprende il report della compagnia Allianz Partners che rileva un aumento del 55% degli americani che viaggiano in Europa, con Londra identificata come la prima scelta in assoluto. Un passeggero Usa su quattro che attraversa l’Atlantico visiterà infatti la capitale britannica, concentrandosi soprattutto sul già ingolfato  aeroporto di Heathrow.

Proprio riguardo i collegamenti aerei, inoltre, la quantità di rotte tra Europa e Usa e nettamente superiore rispetto al 2019 (anno di riferimento pre-Covid) e questo ha portato anche a un maxi aumento dei prezzi, che in media sfiora i 300 dollari in più rispetto al passato.

Mentre American Express segnala un aumento delle tariffe degli hotel soprattutto per le grandi città del Nord (Parigi +10%, Stoccolma +9% e Dublino +8%). A quanto pare, però, queste analisi non scoraggiano la spesa dei turisti americani.

 

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