Viaggi sostenibili: bene, ma non benissimo – L’indagine

Viaggi sostenibili: bene, ma non benissimo – L’indagine
19 Giugno 07:00 2025

Profonda consapevolezza sull’impatto del turismo sostenibile, ma l’impegno c’è solo quando richiede uno sforzo di poco conto. È quanto emerge dall’indagine “turismo e sostenibilità” realizzata dall’azienda Human Company, punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con l’istituto di ricerca Bva Doxa.

La ricerca evidenzia come l’80% dei viaggiatori sia consapevole dell’impatto che le scelte possono avere sulla sostenibilità delle destinazioni visitate, mostrando una concreta disponibilità a rivedere abitudini e comportamenti in un’ottica più responsabile. Tuttavia, la propensione a introdurre abitudini sostenibili risulta più alta quando si tratta di azioni semplici, come il rispetto della flora e della fauna locali (36% di preferenze), la corretta gestione dei rifiuti (33%), l’attenzione ai consumi energetici (32%) e la tutela delle risorse naturali (32%). Al contrario, l’adesione cala sensibilmente quando i comportamenti richiedono un maggiore coinvolgimento personale o un cambiamento più profondo delle abitudini, come la modifica del proprio regime alimentare (13% di preferenze), la scelta di strutture con certificazioni ambientali (13%) o la partecipazione attiva a iniziative di volontariato green durante il soggiorno (7%).

LE PREFERENZE DEI VIAGGIATORI

Quando si parla di strutture ricettive e sostenibilità, i viaggiatori sembrano non avere dubbi: agriturismi (91%), rifugi di montagna (86%) e strutture ricettive open air (84%) guidano la classifica delle soluzioni percepite come più sostenibili, grazie alla capacità di offrire esperienze a contatto diretto con la natura. Seguono, con buone valutazioni, bed & breakfast (76%), case vacanza ed ostelli (71%), ritenuti comunque coerenti con un approccio rispettoso dell’ambiente.

Strutture come hotel (30%), resort (24%) e navi da crociera (14%) vengono considerate meno sostenibili, mentre le strutture termali si collocano in una posizione intermedia, con il 49% dei voti. Questi dati evidenziano come la percezione di sostenibilità sia spesso strettamente legata alla tipologia di esperienza offerta e al contesto in cui avviene il soggiorno.

In linea con i risultati dell’edizione 2024 dell’osservatorio, la quasi totalità del campione (95%) concorda sul fatto che sia possibile adottare pratiche di turismo sostenibile anche durante una vacanza urbana; le modalità più efficaci per farlo includono il rispetto dei valori e delle eccellenze territoriali (48%), la ricerca di percorsi ed esperienze autentiche e non “di massa” (44%) e la scelta di partire nei periodi di bassa stagione (36%).

LE VACANZE 2025

Anche per il 2025, le vacanze al mare si confermano in cima alle preferenze dei viaggiatori italiani (51%, con un picco del 58% tra le famiglie con bambini). A seguire, con uno scarto contenuto, si posiziona il turismo culturale (45%), scelto prevalentemente da un pubblico con una consolidata esperienza di viaggi all’estero (54%). La montagna è la destinazione principale per 1 italiano su 5 (19%), mentre i circuiti del benessere (17%) e dell’enogastronomia (16%) conquistano soprattutto gli under 35 (per i quali raggiungono rispettivamente il 24% e il 22% di preferenze). Le crociere attraggono il 10% dei viaggiatori, mentre il turismo d’avventura, sportivo e religioso continua a costituire una nicchia residuale.

Dai dati raccolti, emerge poi come il turismo outdoor sia una pratica consolidata: il 75% dei viaggiatori intervistati lo pratica abitualmente, 1 su 3 con elevata frequenza.

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