Visit Tuscia 2019 all’insegna dello slow tourism

19 Giugno 16:44 2019 Stampa questo articolo

Si apre il 22 giugno a Viterbo la XI edizione di Visit Tuscia e sarà all’insegna del slow tourism e del silver tourism. La formula dell’evento che è stata lanciata nel 2015 è quella di un “Visit Tuscia in Tour” ricalcando anno per anno i temi della promozione turistica nazionale come  l’Anno dei Cammini (2016), l’Anno dei Borghi (2017) e l’Anno del Cibo (2018). Per il 2019,  l’Anno del Turismo Lento, verranno presentate le nuove modalità  di viaggiare, rispettose dell’ambiente e molto attente alle destinazioni, alle strutture dell’ospitalità, ai mezzi di trasporto.

«Il turismo lento – spiega Vincenzo Peparello, patron di Visit Tuscia –  nasce per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale, o meglio dal “turismo di massa”, e rilanciarli in chiave sostenibile, favorendo esperienze di viaggio innovative. La Tuscia, la regione che oggi si identifica in massima parte con la Provincia di Viterbo, ma comprendente anche parte della provincia di Roma e zone della bassa Toscana detta anche  “Etruria Meridionale”, sembra poter dare le risposte più significative a questa esigenze. E non solo perché interamente attraversata dalla Via Francigena che la percorre interamente da Proceno a Monterosi, quanto perché in possesso di tutte quelle peculiarità necessarie per la pratica di un turismo lento, nell’accezione che conosciamo: laghi (Bolsena e Vico), monti (Cimini), borghi medievali, riserve naturali (Selva del Lamone, Monte Rufeno, Bracciano Martignano), ferrovie storiche e treni d’epoca, senza dire dei numerosi Bed and Breakfast agriturismi dimore storiche e confortevoli piccoli alberghi, in luoghi di grande interesse storico e paesaggistico, fattorie didattiche e alberghi diffusi. Senza sottacere l’enogastronomia, una delle punte di diamante della Provincia di Viterbo e della Regione».

Altro tema centrale di Visit Tuscia 2019 sarà il silver tourism e a confortare la scelta degli organizzatori ci sono le indagini riguardanti gli “over 65” tra le cui preferenze c’è proprio un turismo più attento ai luoghi e alle modalità del suo svolgersi. Si tratta di un segmento in forte crescita che nel 2030 raggiungerà in Europa i 140 milioni di turisti rispetto ai poco meno di 42 milioni di qualche anno fa. Solo quest’anno secondo le analisi della Fipac-Confesercenti, i nostri connazionali appartenenti a questa categoria saranno 7,5 milioni per un giro di affari di 5,8 miliardi di euro. Ed essendo anche emerso che l’86% dei turisti si affida ad un tour operator oppure ad una agenzia di viaggi, Visit Tuscia sta predisponendo dei pacchetti di viaggio che verranno veicolati attraverso la stampa di settore e che costituiranno l’oggetto delle trattative che vedranno impegnati gli operatori della domanda e dell’offerta nel corso del Workshop itinerante che poi si svolgerà dal 18 al 20 ottobre.

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Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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