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Voli, così la guerra in Ucraina stravolge la mappa europea

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Dopo l’emergenza Covid, arriva un nuovo tsunami nella connettività aerea che riguarda da vicino anche il nostro Paese e Mabrian Technologies, piattaforma di informazioni turistiche, ha sviluppato in queste ore una mappa che mostra i primi 20 Paesi che dipendono maggiormente dal turismo russo, in termini di collegamenti aerei.

Questi paesi vedrebbero il loro settore turistico colpito nei prossimi mesi se la crisi tra Russia e Ucraina dovesse protrarsi. Si tratta di dati estratti sulla base della capacità aerea e del numero di posti sui voli di linea dalla Russia per i prossimi sei mesi.

Come mostra il grafico, il Paese con il maggior numero di voli di linea e posti dalla Russia è la Turchia, con quasi 2 milioni di biglietti programmati per i prossimi sei mesi, seguita dall’Ucraina (1,6 milioni di biglietti), dall’Uzbekistan, dagli Emirati Arabi Uniti e dal Tagikistan. Le prime 10 destinazioni dipendenti dai viaggiatori russi includono anche paesi europei come Germania, Grecia,  Cipro e Italia, quest’ultima con 229mila biglietti pianificati da fine febbraio a luglio.

«C’è una nuova e dirompente instabilità – osserva Carlos Cendra, direttore vendite e marketing di Mabrian – che mette a rischio la ripresa del turismo in Europa quando sembrava che avessimo superato la crisi causata dal Covid19. Questo è solo un altro esempio di quanto sia importante che le destinazioni e le aziende turistiche ricevano in tempo utile  informazioni aggiornate da analizzare per reagire rapidamente».

«Secondo questi dati emerge che la Turchia e la Grecia sono le due principali destinazioni turistiche dell’Europa meridionale e quindi le più dipendenti dal mercato russo. È presumibile che questi paesi, fin dalle  prossime settimane, debbano aumentare i loro sforzi promozionali per attirare turisti da altri mercati internazionali, magari lanciando offerte con tariffe più basse per contrastare un possibile calo del turismo dalla Russia».

Di certo la chiusura degli spazi aerei, annunciata in queste ore da tutta l’Ue lascia presagire un primo periodo di black-out dalle imprevedibili conseguenze nell’indotto turistico. Ci sono poi le conseguenze indirette causate dallo stop dei corridoi aerei nei cieli russi, vale a dire tutte le rotte verso destinazioni di primo piano come Hong Kong e Seoul: le compagnia aeree europee, tra cui la stessa Ita Airways, hanno evidenziato che l’impossibilità di solcare i cieli russi inciderà sulla durata dei voli verso molte mete asiatiche, con prolungamenti fino a 4 ore e di conseguenza sui costi dei voli stessi per l’aggravio di spese per il personale di bordo e per il carburante.

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