Voli senza quarantena: la cura per l’incoming

Voli senza quarantena: la cura per l’incoming
25 Maggio 07:00 2021 Stampa questo articolo

Un lungo raggio al ritmo del doppio tampone – e soprattutto senza quarantene – in assenza dei tanto richiesti corridoi turistici, sebbene il modello dei voli quarantena free sia ancora un strumento valido soprattutto in ottica incoming.  È iniziata infatti la cosiddetta fase 2 dei voli Covid tested – sperimentati a Roma Fiumicino sui voli per gli Usa da novembre scorso, poi ampliati anche a Milano Malpensa – che vengono rafforzati dall’ordinanza dello scorso 14 maggio 2021 del ministro della Salute, Roberto Speranza.

La sperimentazione dei voli, infatti, è estesa agli aeroporti Marco Polo di Venezia e Napoli-Capodichino, dopo Milano e Roma, ed è ampliata la lista dei Paesi di provenienza a Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Usa, e resterà in vigore almeno fino al 31 ottobre 2021.

Un attestato di fiducia per un modello che ha permesso una prima lenta ripresa dei viaggi intercontinentali, soprattutto per far tornare in prima battuta i turisti in Italia. Si intravede con maggior chiarezza, quindi, quale sarà il futuro delle rotte long haul nel post Covid, almeno in questa stagione ancora di passaggio, nonostante sul lato outgoing, però, restano ancora in ballo eventuali iniziative (dai passaporti sanitari ai corridoi, ndr) che sostituiscano singole regole e restrizioni valide in ogni Paese.

Tornando all’ordinanza del ministro della Salute, però, l’estensione non riguarda solo le destinazioni, ma anche gli aeroporti. Per gli Usa, infatti, vengono estesi gli scali che rientrano nel programma con l’ingresso di Boston, Chicago, Dallas, Los Angeles, Miami e Philadelphia che si aggiungono a quelli già presenti: New York Jfk e Newark, Atlanta e Washington.

In contemporanea, inoltre, la stessa ordinanza ha “spostato” Canada, Giappone e Stati Uniti d’America all’interno del famoso “Elenco D dell’allegato 20 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021”. In sostanza, verso i suddetti Paesi sono consentiti gli spostamenti senza motivazioni – quindi è possibile viaggiare per turismo – anche se è tutt’ora prevista la norma “tampone +quarantena di 10 giorni” per chi rientra in Italia.

I voli Covid tested, però, permettono di evitare il meccanismo della quarantena e, di conseguenza, si apre una nuova prospettiva per l’incoming. Tanto che American Airlines ha comunicato ai suoi clienti Usa proprio la configurazione dei voli quarantena free per l’Italia in partenza dal Jfk di New York per Milano (frequenza quotidiana) e Roma (tre voli alla settimana), oltre al Roma-Dallas operativo dallo scorso 21 maggio.

Anche Delta Air Lines ha rilanciato le sue opzioni: i voli giornalieri Atlanta-Roma; New York Jfk-Milano; e il New York-Roma (giornaliero dal 1° luglio). Il vettore ha poi già annunciato i nuovi collegamenti estivi in collaborazione con Alitalia: da New York-Jfk a Venezia dal 2 luglio; poi Atlanta-Venezia e Boston -Roma dal 5 agosto.

United Airlines, infine, volerà tra Fiumicino (dal 4 giugno) e Malpensa (5 giugno) a New York Newark, in attesa di riprendere la rotta su Napoli.  Per Emirati Arabi e Canada, invece, potranno candidarsi nuove compagnie per i servizi Covid tested: tra queste Air Canada, Air Transat, Emirates ed Ethiad . Sul Giappone, invece, sarebbe solo Alitalia il vettore che potrebbe operare i voli, sebbene il Paese sia ancora chiuso al turismo.

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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