Voli Sicilia, mannaia Ryanair sull’isola? Cosa potrebbe cambiare

Voli Sicilia, mannaia Ryanair sull’isola? Cosa potrebbe cambiare
08 Settembre 14:28 2023 Stampa questo articolo

Non solo tagli sulla Sardegna. Ryanair sembra pronta a ridisegnare la sua strategia sulle rotte di tutta Italia, nell’operativo invernale, a partire dal Sud e dalla Sicilia, altra isola soggetta alle nuove regole imposte dal decreto caro voli.

Gli annunci molto probabilmente saranno formalizzati nella doppia conferenza stampa in programma martedì prossimo, prima a Milano e poi a Roma, alla presenza del ceo Michael O’Leary e del country manager Italia, Mauro Bolla.

Dalle informazioni in nostro possesso possiamo già provare a immaginare la nuova mappa dei principali aeroporti del Mezzogiorno disegnata della low cost irlandese.

Diciamo subito che l’aeroporto di Trapani Birgi probabilmente diventerà per Ryanair uno scalo con rotte prettamente nazionali. Palermo potrebbe subire delle pesanti riduzioni dei voli, anche oltre 50 a settimana sia sulle rotte nazionali che europee, mentre l’aeroporto di Catania dovrebbe attutire il colpo. In questa nuova fisionomia dei cieli, le principali rotte nazionali (per Milano, Roma, Torino e Bologna in particolare) non dovrebbero subire modifiche. Questo vale anche per lo scalo di Lamezia Terme, altro importante snodo del Sud Italia sul quale si abbatterà probabilmente la scure della compagnia irlandese. Per l’aeroporto calabrese, come per Trapani Birgi, la mannaia sarà avvertita soprattutto per le destinazioni extra nazionali, riducendo le rotte complessive a 10 dalle 16 attuali.

Tornando alla Sicilia, lo scalo Fontanarossa nonostante le numerose riduzioni dovrebbe comunque “limitare” i danni. Perderebbe come destinazione Atene e Marsiglia (quest’ultima città, in generale, sembra aver perso appeal), mentre aprirà i suoi cieli agli aerei in partenza per Tirana e Parigi Beauvais.

Diminuiranno i voli per Vienna (azzerati da Palermo) ma, ad esempio, quasi sicuramente aumenteranno le frequenze settimanali per Francoforte-Hahn (da 3 a 5), per Varsavia (da 3 a 5) e soprattutto per Bruxelles Charleroi. Proprio la città belga merita una menzione a parte. Ryanair sembra abbia deciso di concentrare i collegamenti su questa direttrice esclusivamente su Catania e Palermo (per quanto riguarda il Sud Italia, tagliando fuori dunque anche Lamezia Terme) da dove, infatti, aumenteranno a partire da novembre le partenze settimanali.

Per il Vincenzo Florio di Trapani Birgi, come detto, saranno depennati i voli per Bordeaux, Bratislava, Düsseldorf, Londra Stansted, Manchester, Siviglia, solo per citarne alcuni. Da Palermo non si potrà più partire per Dublino, per Bucarest, per Francoforte (voli ‘dirottati’ come detto su Catania), con un drastico calo settimanale per gran parte delle altre rotte nazionali. Da osservare che, a ridosso delle festività natalizie, la frequenza dei voli sarà come di consueto potenziata.

Questa è la fotografia ad oggi. Le polemiche delle associazioni di categoria, dei passeggeri e della politica non tarderanno ad arrivare, come del resto è già avvenuto dopo l’annuncio sulla Sardegna. Il presidente di Fto Confcommercio, Franco Gattinoni, giudica senza mezzi termini «inaccettabile» l’atteggiamento della compagnia low cost, considerandola «una ritorsione» e auspicando l’intervento dell’Antitrust per «verificare la reale tutela del consumatore». L’accoglienza per Michael O’Leary in Italia non sarà “dolce” come a Bruxelles, ma con questi presupposti c’è da scommettere che le comunità locali si faranno sentire.

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Giuseppe Rinaldi
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