Wmf e Uil fanno squadra: «Serve un Ccnl per il settore Ai e digital tech»

Wmf e Uil fanno squadra: «Serve un Ccnl per il settore Ai e digital tech»
23 Giugno 12:26 2023 Stampa questo articolo

Al Wmf 2023 di Rimini, tenutosi dal 15 al 17 giugno con oltre 60mila presenze, si è tornato a parlare del settore Ai e digital tech e delle tutele e dei diritti di professionisti e aziende che oggi rappresentano oltre un milione di lavoratori.

«Su questo palco parliamo di futuro e il futuro non può prescindere dall’evoluzione del mondo del digitale, dell’innovazione e del mercato del lavoro – commenta Cosmano Lombardo, founder e ceo di Search On Media Group e ideatore del Wmf – Rappresentiamo un mondo che sta trainando l’economia italiana, con circa un milione di lavoratori. Come abbiamo proposto più volte oggi è più che mai necessario avere un inquadramento normativo, così come tutele e diritti specifici per il settore Ai & digital tech che, per sua natura, non si inscrive in nessun altro tipo di contratto. Per questo lo scorso ottobre sul palco del congresso nazionale Uil abbiamo presentato la proposta di un Ccnl specifico per il settore».

A prendere la parola, durante la kermesse romagnola, dando conferma del dialogo aperto sul tema è stato poi il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Ci sono diversi punti su cui lavorare come ad esempio la definizione di un vero e proprio contratto nazionale, capace di identificare qualifiche, funzioni, mansioni e conseguenti trattamenti economici. È un contratto, date le peculiarità del settore, che deve essere costruito in modo molto simile a quello dei giornalisti; un contratto orizzontale che identifica e si applica a quelle persone a prescindere dal posto di lavoro e dal contratto che si applica al settore in cui si offre il servizio. Attualmente non c’è orario, non c’è diritto alla disconnessione, non c’è la possibilità di andare in ferie o la copertura per i periodi in cui l’algoritmo vi dice che c’è da correre: il contratto permetterebbe di regolamentare queste cose e di essere applicato in qualsiasi contesto».

Bombardieri riferisce poi di varie discussioni con Amazon, «sul tema degli algoritmi, che nascono da imposizioni e indicazioni molto precise da parte di chi gestisce le aziende. I tempi di vita e di rispetto delle persone sono per noi un principio importante, possiamo farlo non solo giocando in difesa ma anche pretendendo di definire le regole e le impostazioni con le quali molte agenzie dicono di lavorare».

Anche per quanto riguarda la previdenza, secondo Bombardieri, il settore digital tech potrebbe ispirarsi alla categoria dei giornalisti per i quali è prevista una cassa autonoma, capendo come i soldi versati dai contribuenti del settore possono essere poi utilizzati per costruire una pensione domani.

Giunge infine, dunque, l’assoluta conferma della volontà di procedere, attraverso un impegno comune che vede coinvolto l’ecosistema Wmf e Search On e Uil, per raggiungere questi e altri obiettivi di lungo periodo: «Nel medio periodo, potremmo costruire delle ipotesi di lavoro comune come per esempio chiedere al governo il riconoscimento di un trattamento fiscale particolare, così come chiedere l’istituzione, anche dentro l’Inps, di un fondo particolare per i lavoratori che operano in questo settore. Spesso si ha paura dell’innovazione tecnologica e digitale e dunque noi dobbiamo lavorare insieme, per far cambiare culturalmente l’approccio alla trasformazione digitale e alle tecnologie. La gestione dello strumento tecnologico e digitale aiuta il lavoro, non lo mette in discussione», conclude Bombardieri.

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