Uno scenario di grande fiducia per l’accoglienza nel 2025, ma la vera sfida è rappresentata da formazione, digitalizzazione e innovazione. È l’istantanea di Booking sull’ospitalità in Italia, in base ai dati della quinta edizione dell’Accommodation Barometer 2025, che raccoglie le opinioni di 1.160 manager e dirigenti del settore ricettivo in Europa.
I punti principali in pillole:
– l’84% delle strutture ricettive italiane prevede uno sviluppo positivo del business nei prossimi sei mesi — in linea con il record dello scorso anno (66%) e nettamente superiore al minimo storico del 36% del 2022 – Solo l’1% esprime un giudizio negativo. Il 76% intende mantenere invariati i livelli di investimento;
– il 59% segnala la mancanza di competenze o esperienze adeguate come principale ostacolo alle assunzioni;
– per 3 strutture su 5, i costi elevati di implementazione (69%) e la complessità di integrazione (69%) rappresentano le principali sfide per l’adozione di nuove tecnologie;
– il 58% indica la carenza di competenze tecniche interne come barriera all’utilizzo di tecnologie digitali e intelligenza artificiale.
«Siamo lieti che la quinta edizione dell’European Accommodation Barometer mostri un clima di fiducia in vista dell’alta stagione, ma riconosciamo anche le sfide che l’intero settore si trova ad affrontare – sottolinea Carlo Olejniczak, vp & managing director, Emea di Booking – Con questa ricerca vogliamo ribadire il nostro impegno ad ascoltare da vicino le esigenze delle strutture ricettive, dando voce alle loro priorità e promuovendo una collaborazione più forte tra tutti gli attori del settore.»
ACCESSO AL CREDITO MIGLIORATO
A sostegno di queste prospettive ottimistiche, l’accesso al credito è migliorato in modo significativo, nonostante la propensione agli investimenti rimanga contenuta. Le buone prospettive per il futuro si riflettono anche nelle esigenze di personale, che rimangono relativamente elevate.
Gli albergatori italiani riportano, più frequentemente rispetto alla media europea, un miglioramento dell’occupazione e delle tariffe medie giornaliere.
Tuttavia molti evidenziano come il divario tra aspettative salariali e offerta rappresenti uno dei principali ostacoli alle assunzioni nel settore, che continua a registrare risultati significativi nonostante le sfide rappresentate dall’aumento dei costi operativi e dalla pressione fiscale. In linea con quanto emerso nei precedenti Barometri, le catene alberghiere mostrano una maggiore fiducia e una più marcata propensione all’investimento rispetto alle strutture indipendenti e alternative.
PERCEZIONE DELL’ANDAMENTO ECONOMICO
Le strutture ricettive italiane segnalano un andamento economico positivo nel contesto attuale e un elevato livello di ottimismo per il futuro. Rispetto alla precedente edizione, la percentuale di albergatori che valuta (molto) positivamente la performance passata e presente della propria attività è rimasta pressoché invariata, mentre la quota di quelli che esprimono valutazioni negative rimane minima.
PIÙ FIDUCIA PER LE CATENE ALBERGHIERE
A livello europeo le catene alberghiere continuano a registrare livelli di fiducia superiori in quasi tutti gli indicatori, tra cui contesto economico, performance aziendale e andamento dei prezzi. Gli hotel indipendenti e le strutture ricettive alternative, invece, mantengono un atteggiamento più cauto.
Nonostante queste differenze, la propensione agli investimenti è un’area in cui convergono tutti e tre i tipi di strutture ricettive, con la maggior parte degli intervistati che prevede di investire almeno quanto nei sei mesi precedenti.
Quindi, anche dopo il rallentamento successivo al boom del cosiddetto “revenge travel”, gli albergatori di tutta Europa continuano a puntare su strategie di crescita a lungo termine, in previsione di una impennata sostenuta della domanda.
ASSUNZIONI, VINCE LA GRECIA
Le strutture ricettive greche sono le più propense ad assumere In Europa il livello nelle strutture ricettive di piccole dimensioni (fino a 9 dipendenti) è relativamente uniforme tra i vari Paesi. I piani di assunzione delle strutture più grandi, invece, mostrano variazioni più marcate, in linea generale allineate con le aspettative future, pur potendo anche riflettere le specifiche condizioni del mercato del lavoro di ciascun Paese.
In media, gli hotel europei prevedono di assumere 3,59 dipendenti nei prossimi 12 mesi, con differenze marcate tra strutture indipendenti e catene: gli hotel indipendenti prevedono 2,72 nuove assunzioni, le catene arrivano a 5,85.
A livello Ue, il fabbisogno di assunzioni per posizioni manageriali è il più basso. I ruoli di pulizia, ristorazione e front office costituiscono la maggior parte del fabbisogno di personale e quindi delle assunzioni previste. Le maggiori difficoltà si registrano per i ruoli di gestione, marketing, spa e organizzazione di eventi: per ogni struttura ricettiva che ha trovato facile assumere manager, dieci hanno segnalato difficoltà.
Le elevate aspettative salariali (70%), la mancanza di equilibrio tra vita professionale e vita privata (66%) e la carenza delle competenze necessarie (59%) sono le tre principali sfide che le strutture ricettive italiane devono affrontare quando cercano di assumere candidati qualificati. Questa percezione è ampiamente condivisa in tutta Europa.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Capitolo formazione: prevale quella interna, ma anche i fornitori esterni svolgono un ruolo importante Le strutture ricettive italiane si affidano principalmente alla formazione in presenza e sul posto di lavoro, ampiamente in linea con la tendenza europea.
A livello Ue, però, emerge una differenza più marcata tra le catene e le strutture indipendenti per quanto riguarda le attività di aggiornamento e sviluppo delle competenze: le prime ricorrono alla formazione online con una frequenza quasi doppia rispetto alle seconde.
Il 17% delle strutture indipendenti non offre alcuna formazione, contro solo il 2% delle catene. Queste ultime sono anche più propense a collaborare con fornitori esterni (49%) e a offrire programmi di formazione online (42%), contro il 29% e il 24% delle strutture indipendenti.
IL FATTORE AI
L’Ai ha sostenitori ovunque, nonostante qualche difficoltà. Più di due terzi delle strutture citano i costi elevati di implementazione e la complessità dell’integrazione con i sistemi esistenti come ostacoli principali all’adozione delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.
Tuttavia, molti albergatori riconoscono i potenziali vantaggi dell’Ai per la loro attività. La gestione dei ricavi, il servizio clienti e la sicurezza informatica sono considerati i settori più promettenti. Nella maggior parte dei casi d’uso la maggior parte degli intervistati ritiene l’Ai utile.
CITY TAX, TRA LUCI E OMBRE
Quasi la metà delle strutture ritiene che la tassa di soggiorno sia vantaggiosa per le infrastrutture e i servizi turistici locali, soprattutto in ambiti come marketing (61%), customer service (76%) e revenue management (80%).
Tuttavia, il 53% segnala un aggravio del carico amministrativo e il 49% non ritiene che contribuisca alla gestione dei flussi di visitatori o al turismo sostenibile.
Solo il 28% degli intervistati la considera uno strumento utile in questo senso. Gli albergatori devono inoltre far fronte all’incremento dei costi e il 64% ha aumentato le tariffe delle camere o aggiunto costi ulteriori per adeguarsi.



