Forti turbolenze per Aeroitalia (che diventerà Air Italy) dopo le polemiche dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Nuova Sardegna dall’amministratore delegato, Gaetano Intrieri, intenzionato ad abbandonare l’Isola dal 27 aprile 2026 in opposizione al bando di gara per la continuità territoriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
«Quello che la Regione Sardegna si appresta a lanciare – afferma – è un bando sulla continuità territoriale aerea cucito su misura per una sola compagnia, presumibilmente Ita Airways. E noi lo impugneremo a Bruxelles». Intrieri si dice profondamente amareggiato, ricordando che la compagnia, in tre anni, ha compiuto consistenti investimenti assicurando lavoro a oltre 250 dipendenti, di cui il 40% sardi.
Immediata la replica della Fit-Cisl che esprime tutto il disappunto per le dichiarazioni dell’ad di Aeroitalia: «Le parole di Intrieri – commenta il segretario regionale Gianluca Langiu – non rappresentano un contributo serio al dibattito, ma l’ennesimo tentativo di fare campagna mediatica sulla pelle dei cittadini sardi e dei lavoratori del settore».
Langiu ha ribadito che la nuova continuità territoriale «è stata pensata per tutelare il diritto alla mobilità dei sardi, non per favorire una compagnia o penalizzarne un’altra». Secondo il sindacato, le regole sono trasparenti, le gare sono aperte e nessun vettore viene escluso: «Se Aeroitalia sceglie di non partecipare, si tratta di una decisione aziendale e politica, che non può diventare un ricatto occupazionale o istituzionale».
Fit Cisl Sardegna denuncia l’uso strumentale dei lavoratori come scudo nelle polemiche aziendali e ribadisce che le professionalità presenti sull’isola costituiscono un patrimonio da valorizzare.



