A Venezia il primo codice deontologico per il turismo

A Venezia il primo codice deontologico per il turismo
13 Marzo 15:52 2024 Stampa questo articolo

Fto imprime una svolta storica alla gestione dei flussi turistici a Venezia – dove si è già deciso di sperimentare il ticket d’ingresso – per contrastare l’overtourism. Per la prima volta in Italia è stato approvato un codice deontologico dagli operatori di incoming che lavorano in città e aderenti alla Federazione turismo organizzato di Confcommercio.

In questo modo operatori e associazioni del settore si impegnano a promuovere il turismo con un’offerta di servizi in grado di apportare valore alla città in modo sostenibile, con visite programmate e prenotate, per ridurre l’impatto del sovraffollamento.

Tra le indicazioni principali, l’incentivo a proporre itinerari alternativi a quelli più battuti – Piazza San Marco e Rialto – l’uso di auricolari per ascoltare le spiegazioni delle guide per diminuire il disturbo acustico e la visita ai musei cittadini.

I turisti sono chiamati a dare il loro contributo, tenendo la destra nelle calli per evitare di intralciare il passaggio, non spostandosi da un lato all’ altro dei vaporetti affollati per scattare foto, cedendo il posto agli anziani, ai disabili e alle mamme e non occupando in maniera inopportuna i posti a sedere. Oltre, ovviamente, a non incidere graffiti su monumenti e muri o tuffarsi nei canali.

«Il codice ha avuto una lunga e meditata gestazione – ha spiegato Andrea Gersich, referente degli operatori Fto per la città di Venezia – ma siamo contenti del risultato. Vuole essere uno strumento per comunicare ai clienti le regole da seguire, per permettere al turismo di essere una risorsa e una grande opportunità ed esprime linee guida cui dovranno attenersi tutti gli operatori. Un primo passo per favorire le sinergie tra operatori, enti ed istituzioni, che sono fondamentali nella gestione delle attività turistiche del territorio».

«Il codice – ha commentato Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – è forse il primo caso in cui emerge una volontà degli operatori di farsi parte attiva nel tutelare la città e ridurre o controllare l’impatto di grandi flussi di turisti»

«Confcommercio di Venezia – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Ascom Venezia, Roberto Panciera – ha affiancato gli operatori turistici in questa difficile fase di attuazione di nuove normative, dovute da un lato dal contributo d’accesso, dall’altro dalla delibera che porta a 25 il numero massimo di persone di un gruppo accompagnato e l’evoluzione di questo percorso è stata la stesura di questo codice etico. Un passo importante per la città, perché richiede una convivenza serena tra cittadini e turisti e le aziende dedicate all’ incoming hanno la responsabilità di costruire questa armonia tra la città e il mondo del turismo».

«Saluto l’adozione di questo codice deontologico con soddisfazione – ha sottolineato l’assessore comunale al Turismo, Simone Venturini – È la dimostrazione che la città sa fare sistema per costruire il suo futuro di cui la gestione dei flussi turistici è uno dei temi più importanti. Un lavoro di squadra che si aggiunge alla campagna di sensibilizzazione del Comune #EnjoyRespectVenezia e alle altre misure sperimentali che abbiamo introdotto».

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