Affitti brevi, da gennaio sarà obbligatorio inviare i dati al fisco

22 Dicembre 11:02 2022 Stampa questo articolo

Gli affitti brevi sono sempre più richiesti nelle grandi città d’Italia e urge intervenire sull’illegalità dilagante in questo specifico settore. L’ultimo intervento è di stampo Ue e si inserisce in un mix di adempimenti e regolamenti regionali differenti: dal 1° gennaio 2023 i codici fiscali dei locatori, i redditi percepiti e i dati catastali degli immobili affittati dovranno essere comunicati all’Agenzia delle Entrate (AdE).

Il mercato, ridotto del 60% nell’anno del Covid, così come scrive Il Sole 24 Ore, dopo lo stallo del 2021 quest’anno tornerà a 950mila abitazioni locate (previsione di Scenari Immobiliari), poco sotto i numeri pre-pandemia. Basta guardare il trend degli annunci nelle grandi città pubblicizzati su Airbnb: a fine dicembre scorso a Milano si contavano 11.116 annunci attivi, a fine settembre hanno sfiorato i 15.900; a Roma sono passati da 20.668 a 23.427; a Firenze da 8.535 a 10.291.

Stando alla nuova normativa Ue, i dati dei locatori (in caso di mancato invio si rischia il blocco delle attività) dovranno essere comunicati trimestralmente al Fisco, insieme ai corrispettivi percepiti e al numero di operazioni effettuate. Le informazioni relative al 2023 dovranno essere inviate entro il 31 gennaio 2024 e sarà un provvedimento del direttore dell’AdE a definire le modalità.

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