Alitalia vs Europa: scontro totale su ristori e newco

25 Gennaio 10:34 2021 Stampa questo articolo

L’Europa accusa e Alitalia contrattacca: non è il migliore degli scenari quello che si profila nel rapporto tra Bruxelles, il governo italiano e il commissario straordinario della compagnia, Giuseppe Leogrande.  In vista della trattativa sulla newco e la trasparenza del passaggio tra Alitalia e Ita – che vede l’Europa studiare con attenzione ogni dettaglio del dossier – si consuma una nuova rottura tra Italia e Bruxelles sul tema dei ristori.

Nell’audizione parlamentare dello scorso 22 gennaio, infatti, secondo quanto riporta Il Corriere, Leogrande ha detto che l’Antitrust Ue impiega troppo tempo per dare il via libra ai ristori utili a recuperare i danni economici della pandemia in corso. «Sono tempi incompatibili con quelle che sono le esigenze di cassa della società», ha detto il commissario sottolineando come l’Ue abbia impiegato quasi quattro mesi per sbloccare la prima tranche di aiuti (199,45 milioni dei euro autorizzati lo scorso settembre); altri tre mesi per la seconda (73,02 milioni autorizzati a dicembre). Ora Alitalia in amministrazione straordinaria attende gli ultimi 77 milioni della terza tranche dello stanziamento totale di 350 milioni previsto dal decreto Rilancio. Inoltre Leogrande ha anche accusato l’Ue di aver modificato le regole delle compensazioni tra la prima tranche (per i danni dal 1° marzo al 15 giugno) e la seconda.

LO SCONTRO SULL’ESTATE 2020. Nel dettaglio, infatti, per sbloccare la seconda parte di aiuti l’Antitrust Ue avrebbe stimato il danno – causato dalla restrizioni in atto dovuta al Covid-19 – prendendo in esame 19 rotte internazionali di Alitalia in un periodo compreso dal 16 giugno al 31 ottobre 2020. Per queste rotte Alitalia aveva richiesto 150,55 milioni di euro, ma l’Europa ne ha autorizzati solo 73,02 milioni. Lo scontro si è consumato sul fatto che Alitalia ritiene che il danno sia da valutare su tutto il network (compresi i collegamenti nazionali ed europei, ndr). Per Bruxelles, invece l’idoneità al risarcimento dei danni “dipende dalle restrizioni governative ai viaggi e dalle misure di contenimento in vigore nel Paese di partenza e di destinazione. Se su una rotta non ci sono state misure del genere allora il vettore non può chiedere alcun indennizzo”, spiegano due fonti Ue al Corriere.

Le regole, quindi non sarebbe cambiate, secondo Bruxelles, perché nel periodo marzo-giugno 2020 “i Paesi, Italia compresa, hanno imposto il lockdown e quindi non c’era bisogno di valutare l’impatto rotta per rotta perché era stato deciso il blocco totale dei viaggi”: così sulla prima tranche è stato accordato l’intero valore degli aiuti richiesti.

Riguardo la seconda tranche di aiuti (relativa quindi al periodo giugno-ottobre del 2020) le restrizioni e le misure di contenimento “hanno interessato solo alcune destinazioni, di fatto tutte extra-europee” mentre il mercato europeo si è ripreso. Per questo la Commissione Ue “ha ritenuto di dover indennizzare Alitalia soltanto per i danni subiti sulle 19 rotte menzionate prima pari a 73,02 milioni di euro”.

Ora Alitalia è in attesa della terza tranche (relativa al periodo novembre-dicembre) e che dovrebbe raggiungere i 77,53 milioni di euro. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: secondo Bruxelles, infatti, l’Italia non avrebbe ancora presentato la richiesta per ottenere questi aiuti. L’Ue, quindi, rimanda al mittente le accuse di aver cambiato le regole e sostiene che la lentezza, invece, sia da imputare alle autorità italiane.

Lo scontro Italia-Ue su Alitalia, quindi, si allarga: le 120 domande sul passaggio dall’amministrazione straordinaria a Ita, la richiesta di far rinunciare a Ita all’acquisto del brand Alitalia, i chiarimenti sulla cessione degli slot e le accuse su lentezze e criteri per l’autorizzazione ai ristori. Non c’è un tema su cui ci sia, al momento, una linea concorde e questo peserà sul futuro della compagnia aerea.

Sul fronte dei collegamenti, infine, Alitalia ha deciso la sospensione dei voli settimanali per Buenos Aires per i mesi di febbraio e marzo, attività che riprenderà a partire da aprile.

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