Barometro Etc: come ripartirà il lungo raggio in Europa

02 Febbraio 13:00 2022 Stampa questo articolo

Il tunnel è ancora lungo, ma si inizia a intravederne la fine. È questo lo scenario relativo al turismo incoming europeo di lungo raggio che emerge dall’ultimo Long-Haul Travel Barometer pubblicato da Etc – European Travel Commission. Il report analizza le intenzioni di viaggio per i primi quattro mesi del 2022 (gennaio-aprile) e per l’intero anno (gennaio-dicembre) in sei mercati: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. Le previsioni sono compilate sulla base delle risposte date a domande online fatte ai potenziali viaggiatori – suddivisi per età, tipologia, e segmento – nei bacini di riferimento.

In linea generale, emerge che nel 2022 l’introduzione del vaccino su scala globale aiuterà l’Europa a riconquistare una fetta di mercato turistico lungo raggio perso durante la pandemia, anche se – come previsto da più parti – la piena ripresa richiederà ancora del tempo. E nonostante l’intenzione di viaggiare da vari continenti verso l’Europa abbia iniziato a crescere, le restrizioni sono ancora uno dei principali freni alle partenze.

Stando al report, i viaggiatori di Brasile e Stati Uniti risultano i più desiderosi di tornare in Europa, con un punteggio medio per entrambe i Paesi di 104 (valori superiori a 100 indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo), che raggiunge i livelli pre Covid.

In Cina, il 57% degli intervistati desidera visitare l’Europa entro la fine del 2022. Tuttavia, il valore debole dell’indice (98) indica che, sebbene il desiderio di tornare in Europa sia forte, il dubbio sul fatto che questo sia effettivamente possibile è ancora più forte.

Gli intervistati in Russia sono, invece, ancora più scettici riguardo alla possibilità di viaggiare in Europa nel 2022 (con un punteggio di 94). Attribuiscono infatti la massima importanza, come driver per prenotare, all’abolizione totale delle restrizioni di viaggio (45%) e all’effettiva disponibilità delle attrazioni e delle attività nelle destinazioni (28%). Il loro scetticismo è aumentato con l’emergere della variante Omicron alla fine di novembre 2021.

Rimane debole ma stabile tra il 2021 e il 2022 (99 vs 98), invece, la propensione al viaggio per gli intervistati in Giappone.

Indipendentemente dal miglioramento della propensione per i viaggi all’estero nel 2022, la situazione sanitaria e l’incertezza penalizzano la domanda a breve termine, soprattutto nei primi quattro mesi dell’anno. Tuttavia, nella maggior parte dei mercati, sono visibili stabilità o lievi aumenti rispetto a gennaio-aprile 2021: la propensione degli Stati Uniti a visitare l’Europa migliora leggermente da 98 nel gennaio-aprile 2021 a 99 nel gennaio-aprile 2022. In particolare, aumenta l’interesse degli americani per le destinazioni dell’Europa meridionale e occidentale, insieme al loro desiderio di visitare le aree metropolitane e parchi nazionali. L’Europa è percepita come la destinazione perfetta per i viaggi in treno e on the road in più Paesi.

Similmente, anche i canadesi apprezzano particolarmente la possibilità di visitare più destinazioni in Europa e la varietà di percorsi ciclabili nella regione. Inoltre, più della metà degli intervistati canadesi è particolarmente interessato a visitare le aree metropolitane europee con Francia, Italia, Regno Unito e Germania in cima alla lista dei desideri.

Per i viaggiatori brasiliani, invece, più che le restrizioni, sono i costi del viaggio il vero deterrente a viaggiare. Lo dimostra il fatto che, tra gli intervistati in Brasile, la propensione a viaggiare in Europa nel periodo gennaio-aprile 2022 fa registrare un punteggio di 95 (contro 94 nel 2021), con il 20% degli intervistati frenati dal budget. Tuttavia, la reputazione dell’Europa rimane positiva e al di sopra della media delle destinazioni competitor di lungo raggio. Per il loro prossimo viaggio in Europa, i brasiliani sono più desiderosi di immergersi nella vita cittadina europea (51%) e sono attratti soprattutto dall’enogastronomia.

Più scettici i russi riguardo alla possibilità di viaggiare in Europa tra gennaio e aprile 2022 (indice 92). Anche gli intervistati in questo mercato pongono un’enfasi elevata sui costi di viaggio (18%) come deterrente, ma anche sull’offerta turistica limitata (13%) e sui viaggi non consentiti (12%). Di contro, però, le preoccupazioni relative al Covid-19 sono indicate come un ostacolo ai viaggi solo dal 25% degli intervistati russi, una percentuale significativamente inferiore alla media del 42% in tutti i mercati. Località balneari e con climi miti attirano i russi in Europa all’inizio del 2022, con le destinazioni dell’Europa orientale considerate più convenienti.

In tutto questo, l’Asia orientale sembra sempre più distante, almeno nei viaggi a breve termine. La Cina, in particolare, fa registrare l’indice più basso (94) di propensione al viaggio nel vecchio continente per il primo trimestre dell’anno, con il 63% degli intervistati che cita il Covid-19 come preoccupazione principale. Il costo non è però un problema, essendo evidenziato come freno solo dal 2% degli intervistati. L’offerta enogastronomica europea e le opportunità di osservare la fauna selvatica sono due fattori chiave per i viaggiatori cinesi, mentre le località costiere e balneari registrano un calo di interesse .

In Giappone, la voglia di visitare l’Europa è molto più alta (con un punteggio di 97) che per i viaggi a lungo raggio in generale (54). Tuttavia, solo il 15% di tutti i giapponesi intervistati ha espresso l’intenzione di partire nel breve termine.

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L'Autore

Roberta Moncada
Roberta Moncada

Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.

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