Biglietti Colosseo, l’Antitrust torna alla carica contro le piattaforme online

12 Settembre 15:08 2023 Stampa questo articolo

L’Antitrust torna alla carica sulla questione delle pratiche commerciali scorrette nei servizi di biglietteria del parco archeologico del Colosseo: biglietti che verrebbero acquistati in massa da piattaforme online, per essere rivenduti a prezzi maggiorati, mettendo in atto una sorta di “bagarinaggio online”.

Nell’ultimo bollettino, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato pubblica la comunicazione di avvio del procedimento istruttorio, atteso l’esito infruttuoso del tentativo di trasmissione della comunicazione di avvio, operato in data 21 luglio 2023, attraverso l’Autorità centrale tedesca competente per territorio.

Sul tema della disponibilità di biglietti all’attenzione dell’Antitrust avevamo scritto a luglio scorso: come spiega l’Autorità garante, dalle informazioni acquisite nell’ambito delle competenze attribuite all’Autorità garante della concorrenza e del mercato dal Codice del Consumo, risulta che CoopCulture (Società Cooperativa Culture), Musement S.p.A., GetYourGuide, Tiqets e Viator, “nell’ambito dell’offerta di servizi di vendita dei biglietti di ingresso al Parco Archeologico del Colosseo, avrebbero posto in essere, a partire almeno dal novembre 2022, pratiche commerciali suscettibili di violare la normativa in materia di tutela dei consumatori”.

Con la dichiarazione di avvio dell’istruttoria, c’è la contestuale richiesta di informazioni alle parti coinvolte da far pervenire entro 20 giorni dal ricevimento della comunicazione.

L’Autorità garante cita nel bollettino anche ciò che emerso, a partire dal 2022, da notizie di stampa, ovvero che nella fase post pandemica la reperibilità dei biglietti per visitare il Colosseo è divenuta sempre più difficoltosa per i seguenti motivi: non era stata riaperta fino al maggio 2023 alcuna biglietteria fisica presso gli ingressi dei siti; i biglietti emessi dal rivenditore ufficiale, CoopCulture, tramite la piattaforma online, si esauriscono entro pochi minuti dalla messa in rete, poiché non sarebbero stati adottati meccanismi atti a limitare procedure di accaparramento da parte dei sistemi automatici di acquisto dei biglietti.

Per questo, i biglietti per la visita del Colosseo non sarebbero mai sostanzialmente disponibili sul sito del venditore ufficiale, CoopCulture, bensì soltanto sulle piattaforme di altri operatori (quali GetYourGuide, Viator, Tiqets, Musement) che li accaparrerebbero grazie all’impiego di sistemi automatici di acquisto dei biglietti – i cosiddetti “bot” – per poi rivenderli a prezzo maggiorato sui propri canali.

Una pratica che preclude l’acquisto diretto sul sito ufficiale a chiunque, visitatori singoli, gruppo-classe o guida turistica, abbia interesse alla visita dei monumenti inclusi nell’area.

E ancora, la vendita dei biglietti sui siti di tali operatori risulterebbe spesso inevitabilmente abbinata a servizi accessori di guida turistica, così da non consentire l’acquisto del solo titolo di ingresso.

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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