Catalogna, iperturismo e indipendenza non spaventano gli italiani
Indipendenza e overtourism non scalfiscono la leadership catalana, soprattuto se parliamo di turisti italiani che scelgono Barcellona e la sua regione per le vacanze. «Lo scorso anno ci sono venuti a trovare 1,2 milioni di italiani – sottolinea Marta Teixidor, direttore per Italia e Israele del Catalunya Tourism Board – Un dato che fa segnare un +5% rispetto al 2016 e una spesa media che cresce del 6,5%, una media di 136 euro al giorno per persona».
L’unico calo è stato registrato nelle settimane direttamente successive all’attentato di Barcellona del 17 agosto scorso, ma per il resto dell’anno gli italiani hanno completamente bypassato i risultati del referendum e la possibile indipendenza della Catalogna dalla Spagna come anche i problemi legati al sovraffollamento di una città come Barcellona e la conseguente turismofobia.
Ma il consolidamento del flusso turistico italiano, secondo solo alla Francia dopo aver superato Germania e Regno Unito tra gli arrivi internazionali, fa un balzo nei primi mesi del 2018. «A gennaio gli arrivi degli italiani sono aumentati del 14% ragggiungendo i 94.203 visitatori con una crescita importante per business travel e Mice».
La città di Barcellona fa il ruolo del leone nelle preferenze, però crescono anche nuove destinazioni come PortAventura World «dove verrà presto inaugurata una nuova area dedicata ai bambini». Tra le novità, inoltre, la città di Tarragona che viene inserita nella nuova rotta turistica dell’Antica Europa dall’Unesco.
«Continueremo a supportare la crescita promuovendo quelli che sono gli aspetti chiave e di maggior appeal della destinazione: turismo culturale, familiare, attivo e sportivo. Il focus di quest’anno sarà, oltre all’Anno del turismo culturale, la promozione di itinerari tematici inediti in tutto il territorio per incentivare la scoperta della Catalogna», conclude Marta Teixidor.
