Carissimi ponti di primavera:
stangata da 780 milioni

Carissimi ponti di primavera: <br>stangata da 780 milioni
22 Aprile 10:17 2024 Stampa questo articolo

ponti di primavera costeranno alle famiglie italiane circa il 10,5% in più rispetto allo scorso anno. Il motivo, spiega Assoutenti, è da ricercare nei forti aumenti di prezzi e tariffe in tutto il comparto turistico e dei trasporti, con un aggravio di spesa da complessivi 780 milioni di euro rispetto al 2023.

«A pesare sui ponti saranno i rincari che interessano tutto il settore e riguardano ogni aspetto delle vacanze – precisa all’Ansa il presidente Gabriele Melluso – I pacchetti vacanza, ad esempio, hanno registrato nell’ultimo mese un aumento del +8,2% su base annua, ma sensibili impennate anche per gli alberghi, che hanno ritoccato le tariffe del +6,9%, e per gli alloggi in altre strutture (b&b, case vacanza), che segnano un +8,4% su anno».

Note dolenti sui trasporti, alle prese con rincari notevoli: «Spostarsi in aereo è proibitivo – sottolinea Melluso – i voli nazionali sono aumentati del 19,1% rispetto al 2023, quelli europei del 16,5%, i voli internazionali sono schizzati a +7,3%. E non va meglio a chi sceglie il treno, con rincari dell’8%, mentre autobus e pullman salgono del 4%. Chi invece sceglie di spostarsi in auto dovrà fare i conti con i recenti aumenti dei carburanti: la verde +8,3% da inizio anno e un pieno costa circa 7,5 euro in più».

I NUMERI DI DI FEDERALBERGHI

Nel complesso, comunica Federalberghi, saranno 4,1 milioni gli italiani che sfrutteranno entrambi i ponti primaverili, con una spesa media pro-capite di 485 euro (431 per chi rimarrà in Italia e 891 per chi andrà all’estero), con un giro d’affari di circa 1,96 miliardi di euro. La maggior parte di quelli che non partirà (45,7% per il 25 aprile e 45,0% per il primo maggio) lo farà per motivi economici.

Nel dettaglio, per il 25 aprile la spesa media pro capite per la vacanza (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), sarà pari a 439 euro. Chi resterà in Italia spenderà mediamente 422 euro, mentre la spesa aumenta per chi trascorrerà un periodo di vacanza oltre confine 588 euro. Il turismo si conferma un driver eccezionale per l’economia del territorio creando un giro di affari di 2 miliardi di euro. La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata ai pasti (28,4%). Il viaggio e l’alloggio assorbono il 23,9% e il 22,7% del budget, mentre allo shopping sarà destinato l’11,6%.

Per il Primo maggio, invece, la spesa media pro-capite sarà di 379 euro (367 per chi rimarrà in Italia e 544 per chi andrà all’estero), con un volume d’affari di circa 1,96 miliardi di euro. La spesa si orienterà soprattutto verso i pasti (26,5%), seguita dalle spese per il pernottamento (26,1%), per il viaggio (22,2%) e per lo shopping (10,6%).

Nel complesso, saranno 13,9 milioni gli italiani a mettersi in viaggio tra il 25 aprile ed il Primo maggio. A trascorrere fuori entrambe le festività sono in 4,1 milioni; 4,6 milioni chi parte solo per il 25 aprile, 5,2 milioni invece i viaggiatori del Primo maggio.

Il calendario ha giocato un ruolo importante, favorendo soprattutto i viaggi in Italia, come osserva il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: «Ancora una volta osserviamo che la maggior parte di coloro che hanno pianificato una vacanza, ha scelto di farlo restando in Italia. Solo una minima parte del campione analizzato ha deciso di recarsi all’estero».

«L’orientamento generale dei nostri concittadini di “rimanere a casa” – aggiunge Bocca – rappresenta un fenomeno che si ripete da tempo e dà un forte impulso al nostro comparto. Mi sembra importante sottolineare inoltre l’affezione che gli italiani mostrano per le nostre strutture: per ciò che riguarda il soggiorno, l’albergo è in pole position per la maggioranza dei viaggiatori».

25 APRILE

Il 90,2% degli intervistati nell’indagine di Tecnè resterà in Italia, il 9,8% sceglierà una località estera. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno all’interno dei confini nazionali saranno il mare (39,7%), le località d’arte (25,6%) e la montagna (13,7%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (74,5%), seguite dal mare (17,1%).

L’alloggio preferito sarà l’albergo (39,9%), segue la casa di parenti e amici con un 26,1%, le case di proprietà (18,9%) e i bed & breakfast (9,8%). La vacanza avrà una durata media di 4,3 giorni. La motivazione principale per la vacanza sarà il riposo e il relax (63,2%), seguito dal divertimento (30,0%). Il 21,4% degli italiani approfitterà di questa occasione per raggiungere la propria famiglia.

Durante questi giorni, le attività principali consisteranno in passeggiate (75,0%), escursioni e gite (47,7%), partecipazione ad eventi enogastronomici (38,8%) e visita a musei o mostre (24,7%). Il 72,1% dei vacanzieri utilizzerà la propria automobile per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 21,8% viaggerà in aereo e il 3,9% in treno.

1 MAGGIO

Anche per il Primo maggio l’Italia sarà la meta preferita per il 95,7% degli italiani, mentre il 4,3% opterà per l’estero. Coloro che resteranno in Italia si dirigeranno soprattutto verso il mare (42,0%), località d’arte (31,7%) e di montagna (15,3%). Chi va all’estero andrà nelle grandi capitali europee (56,6%) e al mare (33,9%). L’alloggio preferito è l’albergo (per il 49,5% dei casi), seguito dalla casa di parenti/amici con il 22,7%. Si passeranno in media 3,1 giorni fuori casa.

I principali motivi che portano gli italiani in vacanza sono la ricerca del relax (68,6%) e del divertimento (38,5%). Le attività principali consisteranno in passeggiate (65,7%), escursioni e gite (39,9%), e la visita a musei o mostre (26,4%). L’81,5% dei vacanzieri viaggerà con la propria automobile, il 10,9% in aereo e il 2,7% in treno.

ASSOCIAZIONE ITALIANA CONFINDUSTRIA ALBERGHI: TURISTI ITALIANI IN CRESCITA

Anche Associazione Italiana Confindustria Alberghi sottolinea il dato positivo della crescita dei turisti italiani nel lungo ponte di primavera. Ottimi i segnali dal settore alberghiero, con un’occupazione media che supera il 70% proprio grazie ad una significativa crescita della clientela interna, che va ad aggiungersi ai viaggiatori internazionali.

Molto positivo, in particolare, il primo banco di prova per le destinazioni mare. Le prenotazioni sono in aumento sia per quanto riguarda il ponte del 25 aprile – dove le camere prenotate sono il 77% di quelle disponibili grazie alla presenza degli italiani (+15% le prenotazioni dei nostri connazionali rispetto all’analogo ponte dello scorso anno) ma anche degli stranieri (+3%) – che per quello del Primo maggio, dove siamo già al 67% delle camere prenotate (+6% l’aumento delle prenotazioni da parte degli italiani, +2% l’aumento delle prenotazioni da parte degli stranieri).

Per quanto riguarda le città, Venezia si conferma la meta più ambita sia per il ponte del 25 aprile – quando verrà sperimentato il ticket d’ingresso di 5 euro – con oltre il 90% delle camere già prenotate, che per quello del 1 maggio, con oltre l’88% di prenotazioni.

Bene anche Firenze, dove per il ponte del 25 aprile risultano già prenotate oltre l’80% delle camere disponibili, mentre per quello del 1 maggio il dato è al 77% con una componente significativa di clientela proveniente da Usa, Cina e Regno Unito.

Continua l’exploit di Napoli che, per il ponte del 25 aprile, registra un aumento delle prenotazioni trainato sia da una forte domanda nazionale che estera, con l’85% delle camere prenotate. Bene il dato per la festa del 1 maggio con il 68% delle camere occupate.

Roma si conferma in linea con il 2023 per entrambi i ponti, con il 75% delle camere prenotate per il 25 aprile e il 78% per il 1 maggio. Rallenta Milano, dopo l’uragano del Salone del mobile, con un -10% per la clientela italiana rispetto al 2023 e -3% per quella straniera. Meglio il ponte di maggio con il 45% delle camere occupate in linea con il 2023.

«I dati di questi giorni sono molto incoraggianti per il settore – spiega Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – Fondamentale il ritorno dei viaggiatori italiani, che per questi ponti di primavera hanno scelto una vacanza qui, ma si conferma l’attenzione dei viaggiatori internazionali verso il nostro Paese, che ci sta accompagnando già da molti mesi».

LA SODDISFAZIONE DEL MITUR

I dati forniti da Federalberghi sono accolti con grande soddisfazione dal Mitur. «I ponti primaverili – sottolinea il ministro Daniela Santanchè – oltre a configurarsi come importanti occasioni di crescita per il turismo nostrano, possono rappresentare dei potenziali momenti per scoprire o riscoprire l’Italia minore, fatta di piccoli Comuni, affascinanti borghi, località che sorgono nelle aree più interne e meno battute dai canonici flussi turistici».

«I 34 milioni di euro del Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica sono stati stanziati dal ministero del Turismo esattamente in virtù dell’importanza strategica e identitaria riconosciuta a queste piccole ma fondamentali realtà della Penisola – ricorda Santanchè – La misura, che ha visto una grande partecipazione in termini di domande di adesione, ha individuato 27 progetti vincitori, per un totale di 101 Comuni coinvolti, distribuiti su 9 Regioni».

«I borghi e i piccoli Comuni costituiscono l’Italia più autentica in termini identitari – conclude il ministro – culla del Made in Italy ricercato e amato in tutto il mondo e, in termini strategici, sono un vantaggio competitivo inestimabile rispetto ad altre Nazioni. Un elemento unico che contribuisce a rendere altamente differenziata e inimitabile la nostra offerta turistica a livello internazionale». Qui il link con la graduatoria finale.

Associazione Italiana di Confindustria Alberghi: “Crescono i turisti italiani nel lungo ponte di primavera” con cortese preghiera di diffusione.

FIRENZE E TOSCANA

A Firenze, intanto, aumentano i soggiorni prolungati e diminuiscono quelli mordi e fuggi per i ponti del 25 aprile del Primo maggio. «Quasi metà degli ospiti è statunitense, gli italiani sono solo il 5%», osserva Lorenzo Fagnoni, ceo di Apartments Florence, che da 17 anni gestisce oltre 500 abitazioni nel capoluogo toscano.

«Al momento – prosegue Fagnoni – i dati sono in aumento sia per quanto riguarda gli appartamenti occupati che in termini di Adr (Average daily rate). A oggi in occasione del ponte abbiamo il 10% in meno di arrivi rispetto allo scorso anno, ma contiamo di recuperare con i last minute, mentre come occupazione siamo già saliti da 65% a 68%, perché abbiamo clienti che pernottano per più tempo e stanno già occupando gli appartamenti. Il 48% degli ospiti proviene dagli Stati Uniti, il 7% dall’Inghilterra, 5 % da Italia e Messico, 3% da Australia, Brasile, Spagna e Turchia, 2% da Canada e Germania».

Per quanto riguarda, invece, gli agriturismi in Toscana, l’80% è al completo per il ponte del 25 aprile. I dati di Agriturist Toscana registrano un andamento stabile rispetto al 2023, ma sugli italiani pesa l’andamento meteo. «Il 25 aprile sarà il primo grande ponte della stagione e siamo molto fiduciosi – spiega è Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana – Gli agriturismi toscani sono sempre stati tra i protagonisti dei soggiorni primaverili e si auspica lo stesso quest’anno. Siamo davanti a un banco di prova».

«L’80% – continua Maccaferri – lo trovo un risultato più che ottimo, considerando le ultime vicende, che hanno disincentivato le prenotazioni su tutto il territorio regionale e non. L’inflazione e i conflitti internazionali gravano irrimediabilmente sulle partenze perché ormai si è istaurato un clima di paura. Per non parlare della variabile meteo che tiene in sospeso le conferme da parte degli italiani».

«Le aree interne, Chianti, senese e Val d’Orcia, non sono ancora al completo –  nota Fabiola Materozzi, Confagricoltura Toscana e coordinatrice di Agriturist Toscana –La costa, invece, è in attesa delle previsioni meteo per confermare le prenotazioni. In generale, l’andamento è stabile rispetto al 2023 e come sempre si prediligono le strutture che offrono la somministrazione dei pasti».

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