Cdm, doppio gol del turismo:
sì a Piano strategico e riforma guide

Cdm, doppio gol del turismo: <br>sì a Piano strategico e riforma guide
18 Luglio 10:02 2023 Stampa questo articolo

Piano strategico del turismo, riforma della professione delle guide turistiche e mappatura delle concessioni balneari. Quello del 17 luglio è stato un Consiglio dei ministri chiave per il settore, tanto che il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha parlato di «rivoluzione industriale del turismo». Andiamo per gradi.

PIANO STRATEGICO. Il Cdm, su proposta del ministro del Turismo, ha approvato il Piano strategico del turismo (Pst), inerente al periodo 2023-2027. Un testo che, spiega l’esecutivo, “presenta un’analisi approfondita del turismo e dei suoi segmenti, delineando una politica basata su un rapporto sinergico tra ministero, Regioni e portatori d’interesse, al fine di favorire l’incremento dell’occupazione e l’impatto sul Pil in termini strutturali. Il documento formalizza la visione industriale del settore, basata su obiettivi, cronoprogramma e misurazione dei risultati, snodandosi lungo cinque pilastri strategici: governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e carriere professionali turistiche, sostenibilità”.

La metodologia individuata per la realizzazione del Pst ruota intorno a tre elementi fondamentali: il ruolo delle Regioni, nell’ambito di un modello permanente e condiviso di governance e monitoraggio Stato-Regioni; il ruolo del Tourism Digital Hub, ossia la piattaforma web multicanale dedicata alla gestione integrata e unitaria di tutta l’offerta turistico-ricettiva nazionale; il ruolo della comunicazione, in un’ottica partecipativa e condivisa con i portatori d’interesse. Sarà anche attivato un sistema di ascolto dei territori per raccogliere le progettualità che provengono dalle realtà locali.

«Diamo vita a una vera e propria rivoluzione nel turismo, che finalmente potrà avere, per la prima volta nella storia della Nazione, un piano frutto di una visione industriale che verrà attuato in stretto rapporto con le Regioni – ha commentato Daniela Santanchè sul pacchetto di misure approvato – Una rivoluzione che passa anche per la riforma delle guide turistiche approvata nel Consiglio dei ministri che, attesa da oltre dieci anni, è frutto di una concertazione proficua ed efficace con le parti interessate».

GUIDE TURISTICHE. E infatti l’altro tema chiave è stato la riforma della professione delle guide turistiche. Su proposta del ministro del turismo Daniela Santanché, del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del ministro della giustizia Carlo Nordio, del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il Cdm ha approvato un disegno di legge che introduce una nuova disciplina della professione di guida turistica.

Il testo mira a creare un ordinamento professionale univoco delle guide turistiche, regolamentandone i principi fondamentali e definendo uno standard omogeneo dei livelli della prestazione per tutto il territorio nazionale, rafforzando il contrasto all’abusivismo.

Ecco quanto previsto dalla misura: innanzitutto, il superamento di un esame di abilitazione nazionale come requisito per l’esercizio della professione di guida turistica, indetto dal ministero del Turismo con cadenza almeno annuale, consistente in una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica.

Poi, l’istituzione di un elenco nazionale delle guide turistiche, l’iscrizione al quale è condizione necessaria per svolgere l’attività di guida turistica (fatti salvi coloro i quali esercitano la professione su base temporanea e occasionale o coloro che svolgono visite straordinarie e gratuite presso siti non qualificabili come istituti e luoghi della cultura aperti al pubblico).

Inoltre, è prevista l’attribuzione di uno specifico codice Ateco, da parte dell’Istat, per definire una specifica classificazione delle attività inerenti alla professione di guida turistica.

E ancora, il disegno di legge prevede la possibilità, per le guide turistiche, di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali e l’obbligo di aggiornamento professionale.

Infine, vengono stabilite le sanzioni da applicare in caso di esercizio abusivo della professione e di avvalimento di soggetti non iscritti nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.

CONCESSIONI BALNEARI. Terzo punto, non sotto il cappello del turismo, ma in tema di regimi concessori di beni pubblici, riguarda anche le spiagge.

Il Cdm ha dato il via libera al decreto legislativo di attuazione della delega di cui all’articolo 2 della legge 5 agosto 2022, n. 118, per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici. Tra questi, rientra la mappatura delle concessioni balneari. Il decreto dispone la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni (Siconbep) e garantisce il coordinamento e l’interoperabilità con gli altri sistemi informativi esistenti in materia, per promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici.

L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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