Cinesi, la grande rimonta.
Ipk: “Il 50% viaggerà all’estero”

Cinesi, la grande rimonta. <br>Ipk: “Il 50% viaggerà all’estero”
21 Settembre 11:07 2023 Stampa questo articolo

Capita a proposito la missione del ministro del turismo Daniela Santanchè in Asia e la sua visita in Cina, prima a Hong Kong e poi alla cerimonia di apertura del Global Tourism Economy Forum di Macao. Più del 50% della popolazione attiva cinese, infatti, manifesta il desiderio di viaggiare all’estero: è il più alto indice di propensione ai viaggi outgoing da parte dei cinesi rispetto alle due indagini effettuate negli ultimi due anni. Il sondaggio firmato Ipk International riflette una tendenza decisamente positiva: la voglia di viaggi internazionali, in Cina è ormai un trend ben consolidato: un dato enfatizzato nel corso delll’Itb China svoltosi recentemente a Shanghai, che ha visto oltre 10.000 partecipanti provenienti dal settore dei viaggi cinesi.

Rispetto al 2019, i viaggi outbound cinesi sono ancora molto indietro a livello globale, e non viene segnalata una concreta ripresa in tempi brevi, ma i segnali ci sono e costituiscono indici importanti se si considera che la Cina, nel 2019, rappresentava il quarto mercato di origine più grande nel mondo con circa 70 milioni di viaggiatori in uscita verso destinazioni estere.

Confortano, quindi questi primi timidi tassi di recupero dopo mesi e mesi di severe e prolungate restrizioni ai viaggi che hanno rallentato significativamente la ripresa. Sempre secondo i risultati dell’ultimo sondaggio sui viaggi condotto da Ipk, la voglia di viaggiare in Cina è tornata: se la metà dei cinesi vuol tornare a viaggiare oltre i confini nazionali, c’è un  ulteriore 44% che vorrebbe effettuare più di un viaggio l’anno all’estero come in passato, mentre solo una percentuale a una cifra degli intervistati  (9%) intende effettuare meno viaggi all’estero o addirittura non effettuarne affatto.

E le destinazioni estere preferite dai viaggiatori cinesi continuano a essere le capitali europee e le mete dell’Asia, mentre le scelte verso le Americhe continueranno a essere molto e ben al di sotto dei livelli pre Covid, e questo anche a causa delle scarse opzioni di voli verso quelle aree che denotano un’offerta aerea ancora molto delimitata da parte dei maggiori vettori cinesi molto prudenti nel riprendere certi collegamenti long haul. Mentre per il 6% degli intervistati i viaggi in Cina rappresentano ancora l’unica scelta realistica almeno per tutto il 2024.  Rispetto ai sondaggi precedenti si registra, dunque, un trend decisamente positivo verso le destinazioni europee, mentre all’inizio dell’anno in testa alla classifica c’erano soltanto i paesi limitrofi.

Riguardo poi alle tipologie di viaggi, oltre l’80% degli intervistati cinesi intende trascorrere le vacanze all’estero nei prossimi 12 mesi, con una spiccata propensione per i viaggi culturali, alla scoperta dell’occidente, mentre permane alta la percentuale di cinesi che intendono trascorrere vacanze al mare. E come prima della pandemia, anche i viaggi d’affari all’estero tornano a rappresentare un mercato importante: circa il 30% degli intervistati cinesi sta programmando un viaggio d’affari all’estero entro il 2024, con una forte tendenza nel segmento dei viaggi Mice a privilegiare mete europee.

Ora, guardando al macro scenario, gli analisti si son posti la domanda su come le restrizioni legate alla pandemia e il significativo calo dei viaggi negli ultimi tre anni influenzeranno il comportamento di viaggio cinese nei prossimi due, tre anni. Nelle indagini dell’Ipk gli intervistati affermano che in futuro intendono sicuramente risparmiare sulle spese di viaggio, scegliendo periodi non di punta e abbreviando il soggiorno. In questo modo si possono compensare i notevoli aumenti delle tariffe aeree che si sono verificati a causa della mancanza di voli. Un altro 25% degli intervistati vorrebbe in futuro risparmiare sull’alloggio. Tuttavia, oltre l’80% prevede di soggiornare in hotel durante i viaggi all’estero e riguardo ad altre possibilità di pernottamento, come case e appartamenti per le vacanze, c’è un aumento della domanda, ma non è rilevante come in altri mercati esteri. Nel complesso, il budget per viaggi e vacanze all’estero non sembra esser stato intaccato:  le spese dei viaggiatori cinesi sono comunque ancora molto elevate e sostanzialmente superiori alla media globale.

A conti fatti, di fronte alla revoca di molte restrizioni di viaggio e al fatto che i visti vengono nuovamente rilasciati con maggior rapidità anche per destinazioni importanti, sta dando un nuovo impulso alla diffusa ripresa dei viaggi all’estero della Cina e secondo l’indagine Ipk, nel medio termine ci sono buone probabilità che il mercato ritorni ai livelli del 2019 entro fine 2025. Anche se questo processo richiederà più tempo rispetto ai grandi mercati di origine di Europa e Nordamerica.

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