Colosseo, Fiavet a Sangiuliano: «Bene il ticket nominale, ma non basta»

17 Ottobre 07:00 2023 Stampa questo articolo

Primi passi verso la normalizzazione nella scandalosa vicenda del bagarinaggio online dei biglietti d’ingresso per il Colosseo. Fiavet Confcommercio ha scritto al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, apprezzando il suo intervento nella questione della biglietteria dell’Anfiteatro Flavio, che dal 18 ottobre diviene nominale, rispondendo  a molteplici sollecitazioni operate fin da maggio scorso della Federazione. La  situazione era ormai insostenibile perché, pur riempiendo i formulari online non si riusciva mai a concludere la transazione, e ci si trovava costretti a rivolgersi al secondary ticketing. La scelta del biglietto nominale impedirà ai servizi di biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo di essere acquistati dai bot delle piattaforme online per poi essere rivenduti a prezzi triplicati e sul rispetto delle nuove regole Fiavet-Confcommercio assicura massima attenzione. Ma non basta.

Per la Fiavet occorre ora pensare a una linea dedicata al mondo del turismo organizzato per acquisti plurimi, nel caso di gruppi, attraverso un canale apposito e con quote proporzionali alle necessità delle imprese. «Se non fosse così – si legge nella lettera inviata al ministro – si comprometterebbe l’obiettivo del Piano Strategico Nazionale del Turismo del governo, che ha attribuito agli operatori incoming un ruolo strategico nel vendere l’offerta del patrimonio culturale italiano».

Nella missiva, poi, Fiavet-Confcommercio rammenta anche la tematica tuttora irrisolta del rifiuto per il rimborso pecuniario dei voucher Covid di CoopCulture, gestore del Parco Archeologico del Colosseo, emessi a favore delle agenzie di viaggio che avevano comprato biglietti quando il monumento rimase chiuso durante la pandemia.

Fiavet-Confcommercio, infine, rinnova al ministro della Cultura la richiesta di un’interpretazione autentica o modifica del Codice Urbani«per consentire alle aziende del turismo che commercializzano attrazioni archeologiche, storiche e artistiche, di poter far uso  gratuito di immagini iconiche dei beni culturali italiani più preziosi per la realizzazione di materiali promozionali indispensabili alla commercializzazione di pacchetti turistici, sempre nei limiti del rispetto di immagine che questi beni impongono».

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