Colosseo, impossibile prenotare: la denuncia di Fiavet

30 Maggio 12:27 2023 Stampa questo articolo

I biglietti per il Colosseo? Impossibili da reperire. Una situazione di stallo dovuta al passaggio di gestione da Coopculture (che gestiva la biglietteria da 25 anni) al Cns – Consorzio nazionale dei servizi. Tra i primi a denunciare il blocco nel reperimento dei ticket, e il conseguente far west dei bagarini, è stato il sindacato delle guide turistiche Agta. Oggi leva gli scudi anche Fiavet, la sigla degli agenti di viaggi che fa capo a Confcommercio. “Il Colosseo non può essere venduto dal turismo organizzato – denuncia in una nota – Uno dei più importanti monumenti nazionali è accessibile ai portali digitali internazionali, mentre gli adv italiani sono esclusi dall’acquisto dei biglietti di ingresso”.

Coopculture, operante per conto del ministero della Cultura, ricapitola Fiavet, “non è più il gestore della biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo di Roma da gennaio 2023, almeno a quanto attestano i media, ma nessun operatore turistico che lavora giornalmente con questo fornitore ha ricevuto comunicazione in merito all’assegnazione del bando ad altro gestore. Chi lavora quotidianamente nel turismo apprende “solo verbalmente” che la gestione Coopculture continuerà  in proroga fino a luglio, ma altre voci, sempre non ufficiali, sostengono che l’avvicendamento avverrà a novembre”.

«Siamo in una situazione a dir poco incredibile e decisamente non trasparente per uno dei monumenti più importanti del mondo», è l’affondo del presidente di Fiavet, Giuseppe Ciminnisi.

Lo scorso 15 maggio – riferisce l’associazione – è stato inoltre sospeso il rilascio in vendita online e call center della quota giornaliera di biglietti disponibili il giorno stesso presso la cassa della biglietteria “Tempio di Venere e Roma”, sulla piazza del Colosseo, destinata esclusivamente ai visitatori singoli non intermediati, fino a esaurimento delle disponibilità.

«In altre parole il mondo del tour operating e dell’intermediazione è escluso dalla vendita di una delle più grandi attrazioni culturali del mondo – prosegue Ciminnisi – Non siamo assolutamente d’accordo sul fatto che sia negata la possibilità di prenotare il giorno stesso la visita, considerando che rimaneva l’ultima possibilità per riuscire a trovare qualche posto libero”.

Ci si trova, a detta della sigla, “in una situazione decisamente discriminatoria al punto che online, all’atto della prenotazione, questa viene prima accettata e poi stornata, ed è quindi impossibile per un’agenzia di viaggi o un tour operator ottenere un codice prenotazione”.

Fiavet Lazio è intervenuta a questo proposito presso il ministero della Cultura e presso Coopculture osservando, in una lettera ancora in attesa di risposta, come «la poca disponibilità  di biglietteria muti in continuazione, ma vengano finalizzati i pagamenti (con l’autorizzazione o addirittura con l’addebito) per poi non ricevere il numero di conferma e, dopo un paio di giorni, lo storno dell’importo», scrive nella missiva il presidente regionale Stefano Corbari.

«Rimane inoltre inspiegabile la disponibilità di biglietti su varie piattaforme online. Si deve supporre, dunque, che a queste sia consentito operare con sistemi di accaparramento digitale, agendo in  concorrenza sleale ai danni di operatori italiani più piccoli che rispettano le regole, producendo reddito nel Paese», conclude Corbari.

 

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