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Crociata anti Airbnb:
Firenze stoppa gli affitti brevi

firenze

Stop alla nascita di nuovi Airbnb nell’area Unesco del centro storico di Firenze. La decisione – attesa, ma allo stesso tempo clamorosa – è stata adottata lunedì sera con una delibera dal Consiglio comunale fiorentino che argina gli affitti brevi. Previsto anche l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa, per tre anni, in favore di coloro che rinunceranno alle locazioni brevi e torneranno a quelle ordinarie.

L’accelerazione è arrivata dopo un ampio dibattito che ha segnato anche una spaccatura all’interno della maggioranza di Palazzo Vecchio. L’atto, illustrato in Aula dal sindaco Dario Nardella, è passato con i voti favorevoli di Pd e Lista Nardella e quello contrario di Italia Viva, che fa parte della maggioranza. Favorevoli anche Sinistra Progetto Comune e il M5S. Contrario, il centrodestra, con Forza Italia che al momento del voto non era però in Aula, e il gruppo Centro. Ed è bagarre politica.

Nardella ha sottolineato che «questa iniziativa non è una panacea, ma è un passo concreto», ed è stato lui stesso ad ammettere che si tratta di un provvedimento «con un significato politico: proviamo a fare breccia in questa situazione di inerzia nel Paese». La sfida al governo, dunque, è nei fatti, oltre che nelle parole. E segue l’onda lunga di New York, dove gli affitti modello Airbnb sono stati clamorosamente arginati.

Il sindaco ha ricordato che a Firenze nel 2016 c’erano poco meno di 6.000 appartamenti inseriti su Airbnb, oggi ne sono oltre 14.300. «In questo lasso di tempo – ha spiegato – il costo medio dei canoni mensili per le locazioni ordinarie (residenziali) è aumentato del 42%. Solo nell’ultimo anno, l’aumento è stato del 15,1%. Significa pagare, per una singola stanza, almeno 500 euro al mese».

«Vogliamo dare una risposta – ha aggiunto il sindaco di Firenze – alle sacrosante richieste d’aiuto che vengono da tantissimi concittadini: dai nostri studenti; dalle giovani coppie; dalle famiglie in difficoltà; dagli anziani ai pensionati. Ci prendiamo la responsabilità di intervenire là dove, finora, Governi e Parlamenti non sono intervenuti».

Italia Viva vede invece il rischio che con l’adozione di questa delibera “si creerà una bolla immobiliare gravissima“. Intanto il coordinatore toscano di Fi annuncia di voler ricorrere al Tar contro l’atto appena varato. Anche Confedilizia si è detta pronta a impugnare la delibera. Per Fratelli d’Italia si tratta di un atto “sbagliato, fuori tempo e discriminatorio”.

Per Property Managers Italia, associazione degli imprenditori degli affitti turistici, “è una scelta completamente sbagliata che va contro il liberalismo del mercato, che mostra caratteri anti democratici e anti costituzionali perché impedisce a imprenditori di inserirsi in città”.

Il sindaco Nardella aveva già annunciato mei mesi scorsi l’intenzione di seguire questa strada, dopo aver ribadito la sua insoddisfazione, insieme ad altri sindaci, anche di fronte all’ultima bozza del proposta sulla stretta sugli affitti brevi del ministero del Turismo.

In merito, dopo il fallito blitz di presentare un decreto legge per regolamentare il settore, si è in attesa che il disegno di legge venga approvato in Consiglio dei ministri.

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