Crociere green, Clia: «Zero emissioni nel 2050»

Crociere green, Clia: «Zero emissioni nel 2050»
07 Aprile 07:00 2022 Stampa questo articolo

«La nostra industria può e deve essere protagonista della transizione green». Esordisce così Marie-Caroline Laurent, direttrice generale per l’Europa di Clia, l’associazione internazionale che raggruppa le maggiori compagnie crocieristiche, oltre a decine di migliaia di agenzie e agenti di viaggi e che include destinazioni crocieristiche, cantieri navali, fornitori e molti stakeholder del comparto. L’industria crocieristica, infatti, è al lavoro per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nel 2050.

Marie Caroline Laurent direttore generale Europa CLIASi parla molto di decarbonizzazione e sostenibilità. Quali sono i programmi per il futuro?
«La decarbonizzazione sta già avvenendo, adesso. I membri Clia sono già obbligati a ridurre entro il 2030 le emissioni di Co2 del 40% rispetto ai livelli del 2008. Le nuove navi e quelle in costruzione dispongono infatti di tecnologie all’avanguardia dal punto di vista ambientale. Le compagnie hanno già investito miliardi di euro su questo. Poi ci sono progetti pilota e prototipi con sistemi di propulsione più sostenibili. Insomma, abbiamo una flotta più moderna che mai. E ogni nuova nave che presentiamo è più verde della precedente».

Come si raggiungono le zero emissioni entro il 2050?
«Non c’è una soluzione unica. Abbiamo un approccio olistico che comprende design, manifattura, costruzione delle navi, infrastrutture portuali, fino ad arrivare alle tecnologie di bordo. Posso però citare impegni concreti che raggiungeremo entro il 2027: 26 nuove navi saranno alimentate a gas naturale liquefatto; 174 imbarcazioni, il 66% del totale, saranno dotate di sistema di elettrificazione a terra. E l’81% sarà dotato dei più avanzati sistemi di bordo per il trattamento delle acque di scarico, dei rifiuti e dei gas di scarico».

Quali sono le direttrici di investimento?
«Direi che ci sono tre pilastri. Il primo riguarda la modernizzazione del sistema di alimentazione nei diversi momenti, poiché vogliamo ridurre le emissioni sia durante la navigazione che nelle fasi di ancoraggio. Rilevante è infatti anche il periodo dell’ormeggio e due terzi della nostra flotta userà, quando offerta dai porti, l’elettricità a terra già per il 2027. Il sistema di elettrificazione dei porti, infatti, consente di spegnere i motori ed eliminare le emissioni mentre sono ancorate in banchina».

Parlava di tre pilastri. Quali sono gli altri due?
«Il secondo riguarda i servizi di bordo, ispirati all’economia circolare. Il terzo le destinazioni. Sui servizi, le navi dispongono dei più innovativi sistemi di trattamento delle acque di scarico e il 100% dei rifiuti generati a bordo viene riutilizzato o riconvertito in energia, percentuali ben più alte che a terra. Perseguiamo inoltre l’efficienza energetica con elettrodomestici più efficienti, finestre che catturano e riutilizzano il calore, illuminazione a Led che usa l’80% di energia in meno. Riguardo alle destinazioni, invece, i crocieristi spendono circa 660 euro ciascuno in ogni città in cui sbarcano. Le compagnie di crociera hanno catene di approvvigionamento ampie e diversificate che si estendono ben oltre gli homeport. E noi ci impegniamo con autorità e comunità locali per promuovere una gestione sostenibile delle destinazioni, dei flussi e delle escursioni. Anche attraverso l’uso della tecnologia».

I porti saranno pronti per l’alimentazione elettrica a terra?
«Mi lasci dire che non sono molti i porti europei che offrono questi servizi. Siamo a circa il 7% a livello continentale. Alcuni Paesi stanno facendo da apripista, altri hanno programmi di sviluppo e investimento importanti. Le nostre navi saranno pronte e abbiamo bisogno che i porti investano per questo».

Poi c’è la parte che riguarda navigazione e carburanti…
«Entro i prossimi cinque anni più della metà della flotta da crociera sarà alimentata a gas naturale liquefatto, che produce zero emissioni di zolfo, l’85% in meno di ossido di azoto, quasi il 100% in meno di emissioni di particolato, fino a un 20% in meno di gas serra. Inoltre, le navi che funzionano oggi con il Gnl tradizionale saranno immediatamente pronte per il Gnl sintetico rinnovabile».

 Ma il gas naturale liquefatto è comunque un fossile.
«Si, ma è un carburante transitorio che già ora ci consente di ridurre le emissioni. Stiamo studiando tutte le opzioni che ci offrono le rinnovabili, dalle batterie alla forza del vento. Per adesso queste soluzioni sono applicabili, e solo in parte, su navi di piccola dimensione. L’obiettivo è capire come queste innovazioni possono essere combinate tra loro per arrivare a zero emissioni. I nostri partner stanno investendo anche nell’idrogeno e nelle navi ibride, che si basano sulla produzione di energia da celle a combustibile. Questi progetti stanno prendendo forma, ma hanno bisogno di tempo. Tali tempistiche devono essere riconosciute dalle autorità, così da allineare i requisiti e le regole con le tecnologie a disposizione».

L’impatto del Covid è stato pesante. Come vede la ripartenza?
«Green e sostenibile. Ci stiamo reinventando dopo questa pandemia, ma siamo convinti che l’economia del futuro sarà green e che il turismo sia e debba essere sempre più sostenibile. Ci stiamo impegnando e dobbiamo farlo tutti insieme, anche per permettere ai viaggiatori di scoprire meravigliose destinazioni costiere in modo sostenibile».

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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