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Dai voli senza pilota agli aeromobili elettrici

Nell’aviazione del futuro sarà il cervello dell’aereo ad avere l’ultima parola? Tra gli addetti ai lavori, subito dopo il disastro Ethiopian e il processo al B737 Max 8, si sono rincorse le profezie di sventura su un futuro in balìa delle macchine.

Lo stesso presidente Usa Donald Trump, mettendo a terra i Boeing sospetti, aveva detto: «Gli aerei di oggi sono troppo complessi. Non voglio che a guidarli sia Einstein, ma un pilota». Ma tra apocalittici e integrati una giusta misura sembra esserci. E segue la strada tracciata dall’Easa, l’agenzia europea per la sicurezza aerea: integrare al meglio tecnologia e safety. Ecco alcune delle prospettive più interessanti – alcune già realtà – del trasporto aereo.

Voli senza pilota al test
La rapida evoluzione delle infrastrutture tecnologiche (sia hardware che software) sta portando i sistemi concepiti all’assistenza dei piloti verso un graduale progetto di sostituzione della coppia comandante-primo ufficiale. A Dubai, per esempio, si stanno già sperimentando voli “pilotless” sul cortissimo raggio, ricalcando il modello dei taxi volanti per i collegamenti urbani.

Nel 2017 Boeing ha acquisito Aurora Flight Sciences, una startup che realizza aeromobili ibridi senza equipaggio e che decollano in verticale. Aurora già collabora con Uber per il progetto “taxi dei cieli”. Per le compagnie aeree, inoltre, sostituire i piloti con la tecnologia significa anche minori costi. Secondo un report di Ubs, infatti, l’industria potrebbe risparmiare più di 30 miliardi.

Ma se i robot-pilota sono ormai quasi una realtà, la tendenza della tecnologia a commettere errori spinge a pensare che di un pilota in carne e ossa ce ne sarà sempre bisogno. Anche solo in caso di emergenza.

Nuovi modelli elettrici
Gli aerei ibridi o completamente elettrici non sono più un’utopia e le due grandi case di produzione Airbus e Boeing stanno già lavorando su diverse soluzioni. Airbus sta sviluppando un modello ibrido chiamato E-Fan X che potrebbe già essere pronto il prossimo anno. Zunum Aero, invece, è una startup  finanziata da Boeing che ha in programma lo sviluppo di un aereo ibrido a 12 posti per il 2022.

Ambizioso il progetto di Eviation, startup israeliana che sta costruendo un velivolo nove posti totalmente elettrico; si chiama Alice Commuter ed è atteso già nel 2021. La compagnia inglese easyJet e Wright Electric hanno annunciato, intanto, lo sviluppo di aerei elettrici a nove posti che la compagnia utilizzerà sulle rotte a corto raggio. I vantaggi degli aerei elettrici – oltre all’impatto ecologico – sono la minore rumorosità e i costi di produzione più bassi. I nodi da risolvere restano il peso eccessivo delle batterie, l’autonomia limitata (coprono una distanza di massimo 1.600 km), la minor velocità (circa la metà degli attuali aeromobili, 550 km all’ora) e la ridotta capacità di trasporto.

Approfondimento: Il diktat della sicurezza nell’era dei superaerei

Easa e la certificazione per i droni
Tra le azioni più importanti che l’Easa svilupperà nel prossimo quadriennio c’è la regolamentazione dei nuovi modelli di trasporto aereo. Il tema non è solo legato alle invasioni di “droni pirata” sulle piste degli aeroporti (vedi il caso Gatwick, ndr), ma soprattutto alla gestione e controllo dei nuovi modelli di droni adatti al trasporto di merci e persone, legati ai city transfer e alle escursioni.

In questo modo il controllo del traffico aereo uscirà dal sentiero tracciato degli aeroporti e delle traiettorie di volo per espandersi ai percorsi urbani e alle aeree meno battute. Easa verificherà gli standard di sicurezza di produzione dei vari modelli tramite la certificazione  Vertical Take-off and Landing (Vtol) e da qui fino al 2023 svilupperà una strategia di gestione del loro utilizzo nei cieli europei.

La torre di controllo si affida ai satelliti
L’8 marzo 2014 il volo MH37 di Malaysia Airlines scompare dai radar per inabissarsi nell’Oceano Indiano. Dopo cinque anni di inutili ricerche i resti dell’aeromobile e dei 239 passeggeri non sono mai stati ritrovati. Da quel giorno il mondo dell’aviazione ha come priorità la gestione evoluta dell’Air Traffic Management, che include tutte le fasi, dal posizionamento degli aeromobili in aeroporto alla fase di rullaggio fino al tracciato del volo.

Il piano di sviluppo 2019-23 di Easa prevede l’implementazione del Cielo Unico Europeo, come strumento anche di controllo, l’aggiornamento totale della formazione per i piloti ma anche l’installazione e l’utilizzo di nuove tecnologie: dalle mappe in continuo aggiornamento all’automatic envelope protection (un sistema che previene gli errori umani).

La società statunitense Aieron, invece, ha sviluppato un sistema di controllo del traffico tramite i satelliti che prevede di sostituire l’attuale basato sui radar. In questo modo i controllori di volo e le compagnie avranno un check dettagliato e in tempo reale di ogni singolo evento a bordo di un aeromobile, una tempestività di risposta in caso di emergenze e un’identificazione più rapida delle rotte più efficienti.

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