Droni su Londra Gatwick, scalo riaperto dopo il caos

21 Dicembre 11:33 2018 Stampa questo articolo

Giornata campale a Gatwick e nei cieli di mezza Europa per la chiusura del secondo scalo più importante di Londra causata dalla presenza di due droni sospetti sulle piste. L’allarme è scattato quando, nelle prime ore di giovedì, due droni hanno compiuto autentiche scorribande nel perimetro dello scalo londinese. Per ovvi motivi di sicurezza tutte le piste sono state chiuse al traffico commerciale, per poi essere riaperte oggi. Risultato: centinaia di voli cancellati e oltre 12mila passeggeri rimasti a terra.

La chiusura dell’aeroporto di Gatwick, che registra quotidianamente circa 700 voli e un movimento di quasi 110mila passeggeri al giorno, ha provocato inevitabili ripercussioni in quasi tutti i cieli europei. Molti voli sono stati dirottati su Londra Heathrow e su Parigi, mentre le autorità aeroportuali britanniche hanno consigliato ai passeggeri di prendere contatto direttamente con le compagnie aeree con le quali avrebbero dovuto partire.

Nella serata di giovedì la Polizia del Sussex ha diramato una nota ufficiale, definendo l’episodio “un atto deliberato per creare caos nello scalo”, aggiungendo che “non ci sono assolutamente indizi che si sia trattato di terrorismo”.

Nel timori di atti di emulazione, l’Enav, ente nazionale per l’assistenza al volo, ha ricordato che in Italia ogni aeroporto o campo di volo ha fissato un’area di sicurezza (Atz) di 5 chilometri , dove non è possibile volare con i droni. In un’area più ristretta degli scali denominata Ctr vigono restrizioni ancor più severe in termini di altezza a tutela delle rotte di decollo e atterraggio degli aerei, ben indicate nelle mappe Enav.

Nel frattempo, nonostante l’aeroporto di Londra Gatwick sia stato riaperto, la società di gestione consiglia ai passeggeri di verificare lo stato del proprio volo.

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Andrea Lovelock
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