Digital Markets Act: l’Europa indaga su Google&Co. per la gioia di eDreams

Digital Markets Act: l’Europa indaga su Google&Co. per la gioia di eDreams
25 Marzo 13:04 2024 Stampa questo articolo

La Commissione europea ha avviato un’indagine di non conformità ai danni di Alphabet (Google), Apple e Meta nell’ambito del Digital Markets Act (Dma), la nuova legge sui mercati digitali in vigore da circa due settimane con obiettivi di equità e rispetto della concorrenza.

Ciò che l’Ue contesta a tre dei sei gatekeeper individuati, ovvero i colossi in grado coi loro servizi di guidare il mercato, sono possibili inadempienze alle regole di Google Play e Google Search, dell’App Store e della schermata di ricerca di Safari, e il modello di pagamento e consenso di Meta, che controlla Facebook. La Commissione vuole inoltre accertare se la visualizzazione da parte di Alphabet dei risultati di ricerca di Google possa portare all’autoreferenzialità in relazione ai servizi di ricerca verticali come Google Shopping, Google Flights e Google Hotels rispetto a servizi analoghi dei concorrenti.

L’Ue ha avviato indagini anche sulla nuova struttura tariffaria di Apple per gli app store alternativi e sta approfondendo le pratiche di ranking di Amazon sul suo marketplace.

L’indagine, come spiegato dalla commissaria Ue per la concorrenza Margrethe Vestager, dovrebbe concludersi nell’arco di 12 mesi. In caso di violazione, la Commissione può imporre multe fino al 10% del fatturato totale della società a livello globale, che possono salire al 20% in caso di violazione reiterata.

PRESA DI POSIZIONE DI EDREAMS

Sul tema si era espressa anche eDreams Odigeo, che si è unita ad altre società indipendenti nell’evidenziare la costante non conformità di Google con il Digital Markets Act in una riunione a Bruxelles in cui si è discusso del suo piano di conformità.

Nonostante una serie di sessioni di feedback e un’ampia corrispondenza con Google prima della data di entrata in vigore del Dma, intese a guidare Google verso l’allineamento al regolamento, “è diventato chiaro che le misure delineate nel piano di conformità di Google non soddisfano gli standard normativi stabiliti dal Dma – spiegava eDreams – È stato notato che la visualizzazione non è uniforme in tutti i Paesi dell’Ue, il che indica che Google presenta visualizzazioni che non riflettono accuratamente il proprio rapporto di conformità. In particolare, alcuni di questi display continuano a presentare Google Voli come una casella o scheda separata della pagina dei risultati del motore di ricerca, una chiara violazione delle disposizioni del Dma”.

L’avvio delle indagini incontra dunque il favore della Ota, che commenta così la notizia: “Per anni, Google ha privilegiato i propri prodotti, e eDreams Odigeo è stata una delle prime aziende a chiedere un’azione contro tali pratiche. Consideriamo questa indagine come un passo importante verso la garanzia di un mercato digitale competitivo ed equo e siamo ansiosi di continuare a impegnarci sia con Google che con la Commissione per promuovere finalmente un ecosistema digitale trasparente, innovativo ed equo”.

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