Direttiva pacchetti, il travel:
«Ennesima ingiustizia»

Direttiva pacchetti, il travel: <br>«Ennesima ingiustizia»
16 Settembre 10:19 2025

Forte disappunto e preoccupazione per l’ennesima penalizzazione che si abbatte su imprese e consumatori a seguito della recente votazione del Parlamento europeo sulla revisione della direttiva pacchetti turistici”. È quanto espresso dalle associazioni di categoria del turismo organizzato in una nota congiunta, firmata Aiav Cna, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet Confcommercio, Fto Confcommercio e Maavi Conflavoro Pmi.

Per le sette sigle associative “è indispensabile un ulteriore sforzo del governo italiano e del ministro del Turismo per fermare una miopia europea che da un lato proclama di voler difendere le microimprese e, dall’altro, approva provvedimenti che favoriscono abusivi e piattaforme online extraeuropee, creando squilibri insostenibili nel mercato, ad esempio attraverso il meccanismo contorto e opaco dei cosiddetti pacchetti “click through” o con l’applicazione di sanzioni abnormi al comparto”.

Secondo le associazioni, i legislatori di Bruxelles sottostimano le conseguenze reali delle nuove regole. Imponendo paletti e oneri insostenibili alle imprese del turismo organizzato si spinge il consumatore a rivolgersi a canali dove le tutele sono minori, se non inesistenti. Invece di perseguire il principio economico basilare “stesso mercato, stesse regole”, si ampliano le asimmetrie tra operatori della filiera turistica.

Le contraddizioni non mancano. Perché, ad esempio – si chiedono le sette associazioni – i vettori aerei non hanno un fondo di garanzia per l’insolvenza, nonostante centinaia di fallimenti degli ultimi anni? E perché tale garanzia per le sole imprese del turismo organizzato deve avere costi a dir poco intollerabili? Perché solo tour operator e agenzie di viaggi devono farsi carico di circostanze eccezionali come guerre, pandemie o catastrofi naturali, rischi che, per la loro natura, non possono essere ribaltati esclusivamente sulle imprese e che, nella declinazione del nuovo testo della direttiva, possono riguardare non solo la destinazione del viaggio e le sue immediate vicinanze, ma perfino il luogo di partenza del viaggiatore”?

Il settore denuncia inoltre il proliferare di truffe digitali. “Ogni giorno gli imprenditori del comparto devono competere con soggetti che si spacciano per influencer o travel designer – aggiungono – che vendono pacchetti di viaggio senza alcuna tutela per il consumatore e senza rispettare obblighi fiscali e assicurativi. Una concorrenza sleale che colpisce duramente chi opera nella legalità. È forse un preciso intento dell’Unione europea lasciare i consumatori di tali servizi senza alcuna tutela e, al contrario, opprimere chi opera legalmente? Le associazioni, su richiesta del ministero del Turismo, hanno fornito analisi, proposte e correttivi. Chiedono pertanto al ministro e al governo di ascoltare l’appello e le istanze di migliaia di imprenditori e di fermare questa ennesima ingiustizia, facendo sentire ancora la propria voce nel corso dei triloghi tra rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione europea sul testo definitivo. Difendere il turismo organizzato significa difendere il lavoro, la qualità, la sicurezza dei viaggiatori e la credibilità del Paese”.

L'Autore