Eataly, sì dell’Antitrust al controllo di Investindustrial

Eataly, sì dell’Antitrust al controllo di Investindustrial
08 Novembre 11:07 2022 Stampa questo articolo

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di non opporsi all’acquisizione della maggioranza di Eataly da parte della Investidustrial di Andrea Bonomi.

Nella delibera contenuta nel bollettino n° 40 pubblicato ieri, 7 novembre,  l’Antitrust decreta “che l’operazione in esame non ostacola, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, in misura significativa la concorrenza effettiva nel mercato interessato e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”, pertando decide di non avviare nessuna istruttoria sul “patto di non concorrenza” sottoscritto tra le parti, riservandosi di valutarne in futuro il perimetro.

L’operazione – ricapitola l’Authority – consiste nell’acquisizione da parte di Food Experience Investments Sarl (Gruppo Investindustrial) del controllo esclusivo di Eataly Spa. “Sebbene alcuni degli attuali soci manterranno una partecipazione nel capitale sociale di quest’ultima, questi non eserciteranno alcun tipo di controllo sul Gruppo a valle dell’operazione”, spiega il Garante. Il capitale sociale di Eataly sarà dunque detenuto per il 52% da Fei e il restante 48% dai soci storici di Eataly di Oscar Farinetti, ossia Eatinvest Spa, ClubItaly (Tamburi Investment Partners) e Carlo Alberto s.s.

Obiettivo: “Supportare lo sviluppo internazionale di Eataly, anche tramite l’espansione dei flagship store e nuovi formati in grandi città”.

L’operazione, specifica poi l’Antitrust prevede a carico della venditrice e dei soggetti riconducibili alla famiglia Farinetti un patto di non concorrenza con Eataly della durata di 5 anni successivi al closing dell’operazione; patto che si estende all’impegno di non acquisire partecipazioni in società che svolgono attività in concorrenza con Eataly, fatta salva la possibilità di detenere quote inferiori al 5% in società quotate in mercati regolamentati ai soli fini di investimento.

È, inoltre, previsto un “patto di non sollecitazione per il medesimo periodo di tempo che prevede l’impegno a non sottrarre il personale e a non porre in essere atti diretti a sviare in tutto o in parte la clientela o i fornitori di Eataly”.

Seppur si tratti di una vera e propria concentrazione, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato il suo placet, pur promettendo di mantenere un occhio vigile sugli sviluppi futuri dell’operazione.

“Riguardo agli effetti non orizzontali, viene rappresentato che non vi sono rapporti commerciali in essere tra le società del Gruppo Investindustrial e del Gruppo Eataly. Inoltre, le società del Gruppo Investindustrial hanno limitatissimi rapporti commerciali diretti con il settore della ristorazione o della distribuzione al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari. Si osserva, poi, che le quote di mercato detenute dalla parti nei mercati a valle della ristorazione commerciale e della vendita al dettaglio di prodotti alimentari sono ampiamente inferiori alla soglia del 30%, soglia al di sotto della quale è improbabile che si verifichino criticità concorrenziali di natura non orizzontale”, conclude l’Antitrust.

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