Economia dell’incertezza.
I cattivi presagi del Wef

Economia dell’incertezza.<br> I cattivi presagi del Wef
16 Gennaio 10:48 2024 Stampa questo articolo

Da anni cartina di tornasole degli scenari socio-economici globali, il World Economic Forum 2024 in svolgimento a Davos, con la pubblicazione del Chief Economists Oulook, traccia prospettive modeste e all’insegna dell’incertezza per l’anno appena iniziato. A incidere profondamente sono due fattori predominanti: le instabilità geopolitiche, dal Medio Oriente all’Europa, e l’intelligenza artificiale che rischia di far saltare milioni di posti di lavoro, anche se apporterà indubbi benefici in diversi settori. Tendenze che senza dubbio interessano (e influenzano) anche l’industria turistica.

Più della metà (per l’esattezza il 56%) dei 140 amministratori delegati dei colossi industriali del pianeta e centinaia di eminenti economisti presenti a Davos prevede che l’economia globale, quest’anno, si indebolirà e una forte maggioranza (77%) di questo autorevole panel di osservatori ritiene inoltre che i mercati del lavoro e le condizioni finanziarie soffriranno, nonostante il fatto che l’inflazione si sia attenuata in quasi tutte le regioni del mondo.

«L’ultimo Chief Economists Outlook – osserva Saadia Zahidi, amministratore delegato del Wef – evidenzia la natura precaria dell’attuale contesto economico con la resilienza dell’economia globale che continuerà a essere messa alla prova nel 2024. Purtroppo la crescita è in stallo, le condizioni finanziarie rimangono tese, le tensioni globali si stanno aggravando e le disuguaglianze stanno aumentando – evidenziando l’urgente necessità di una cooperazione globale per dare slancio a una crescita economica davvero sostenibile e inclusiva».

A livello di macro regioni del mondo, le  prospettive per l’Asia meridionale, l’Asia orientale e il Pacifico rimangono positive e sostanzialmente invariate rispetto all’ultima indagine, con una forte maggioranza di osservatori economici che prevede una crescita, seppur moderata, nel 2024, perché questa sarà la tendenza generale nel Paese-guida, la Cina, dove si pronostica una diffusa debolezza dei consumi e una minore produzione industriale, con crescenti preoccupazioni nel mercato immobiliare.

Molto simile la previsione e le aspettative per l’America Latina e i Caraibi, l’Africa sub-sahariana e l’Asia centrale, dove le previsioni tracciano una lieve crescita. Mentre in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e Africa  le prospettive si sono purtroppo notevolmente indebolite rispetto al sondaggio di settembre 2023 e ben sei intervistati su 10 prevedono una crescita molto moderata, quasi impercettibile.

In merito ai due fattori incidenti, nello specifico ben sette economisti su 10 prevedono che l’instabilità dovuta ai conflitti in Medio Oriente e Ucraina, oltre ai micro-conflitti in altre zone del mondo, contribuiranno ad accentuare la frammentazione geo-economica con un aumento della volatilità nell’economica globale, ampliando il divario tra nord e sud del pianeta nei prossimi tre anni.

Mentre i governi sperimentano sempre più strumenti di politica industriale, gli esperti sono quasi unanimi nel prevedere che queste politiche rimarranno in gran parte scoordinate tra i vari Paesi. A questo si aggiungeranno altri fattori negativi come l’aumento delle tensioni fiscali (quasi certe per l’80% degli osservatori economici), la divergenza tra economie a reddito più alto e più basso.

Il secondo grande fattore incidente, ovvero l’intelligenza artificiale, si è prepotentemente imposto all’attenzione degli economisti per l’accelerazione che hanno avuto le sue applicazioni nel mondo produttivo, e ora si prevedono, da un lato indubbi benefici in alcuni settori del sistema economico di ogni Paese, in termini di aumento dell’efficienza della produzione, di qualità in taluni servizi e di uso diffuso dell’innovazione nelle economie ad alto reddito, ma un contestuale effetto negativo nell’impatto sull’occupazione. In particolare, il Chief Economists Outlook riscontra ampie divergenze tra gli economisti circa le conseguenze dell’Ai nei sistemi-Paese, lasciando in sospeso il giudizio e di conseguenza la previsione generale su come l’intelligenza artificiale potrà davvero impattare nella vita quotidiana e nei vari settori.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli