Il ddl Santanchè sugli affitti brevi delude Federalberghi

Il ddl Santanchè sugli affitti brevi delude Federalberghi
31 Maggio 11:36 2023 Stampa questo articolo

Delusione per il disegno di legge sugli affitti brevi. È la reazione di Federalberghi alla bozza inviata dal ministero del Turismo alle associazioni di categoria. In una nota la federazione degli albergatori, che gravita in Confcommercio, esprime da un lato  apprezzamento per la  decisione di aprire ufficialmente il dibattito sulle locazioni turistiche, con la presentazione di un disegno di legge, ma al tempo stesso manifesta rammarico per il contenuto della proposta. “Riteniamo – si legge nella nota della federazione degli albergatori – che ci sia molto da lavorare, se si vuole veramente giungere a una soluzione capace di incidere concretamente sul problema della concorrenza sleale e dell’abusivismo che inquinano il mercato”.

“Per l’associazione delle imprese turistico ricettive – prosegue il comunicato – occorre anzitutto intervenire sul cosiddetto minimum stay. Considerato che la permanenza media negli esercizi ricettivi italiani è di 3,3 notti, affermare che il soggiorno nelle locazioni turistiche non può essere inferiore a due notti suona come una presa in giro, in quanto significa che la nuova normativa si applicherà solo su una minima parte dei flussi turistici. Ad esempio, saranno esclusi tutti i soggiorni per vacanza, a partire dai weekend, per di più solo in una minoranza di comuni».

“Altrettanto importante – sottolinea Federalberghi – è il ruolo da conferire ai sindaci, ai quali deve essere restituita la facoltà di governare il territorio. Grandi e piccoli centri sono invasi da una marea di alloggi, che si nascondono dietro la foglia di fico del contratto di locazione e operano sul mercato alberghiero senza rispettarne le norme”.

“Se si vuole che la norma produca effetti – conclude la nota – occorre prevedere un efficace sistema di controlli e di sanzioni, che di certo non si realizza immaginando che le multinazionali del web si lascino spaventare da una multa da 3mila euro”.

Pronta la replica del ministero del Turismo: si tratta di una bozza che sta circolando, condivisa con le parti, per ottenere ulteriori pareri.

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