Ita punta a tutti gli asset Alitalia: “Decollo a luglio”

Ita punta a tutti gli asset Alitalia: “Decollo a luglio”
28 Aprile 10:02 2021 Stampa questo articolo

Decollo entro e non oltre il 1° luglio e un piano che non cambia, con i tre rami – aviation, handling e manutenzione – inscindibili. È ben definita la roadmap dei vertici della newco illustrata nell’audizione di oggi dei vertici Ita alla commissione Trasporti della Camera, che a dispetto di quanto apparso sui giornali nelle ultime due settimane, non spostano di una virgola la loro linea di condotta che pone come passaggio fondamentale il rilascio dell’area buisiness aviation a Ita per poter raccogliere il massimo risultato dalla stagione estiva. Successivamente, poi, si potrà discutere su quote di maggioranza o minoranza negli altri due asset, comunque strategici.

Sia il presidente, Francesco Caio, che l’amministratore delegato, Fabio Lazzerini, hanno ribadito ai parlamentari che non si sta organizzando una mini-compagnia e che la data di decollo deve essere quella del 1° luglio per poter predisporre una seria pianificazione operativa e lavorare a pieno regime. Il contrario, quindi, di quello che ha fatto Alitalia in questo mese di aprile che ha operato con soli 37 aeromobili rispetto ai 100 aerei disponibili a causa del perdurare della pandemia. A tal proposito è bene aggiungere che proprio in queste ore Ita ha predisposto la proposta per l’acquisto dell’asset aviation, previo pagamento di un anticipo – non meglio specificato – ad Alitalia, oltre alla presa in carico della vendita dei biglietti: ciò vorrebbe dire soldi contanti, puro ossigeno per la compagnia in crisi di liquidità.

LA NECESSITÀ DI PARTNERSHIP. Lazzerini ha ribadito che gli altri due pilastri della newco rimangono una alleanza con un forte partner aereo e la intermodalità con il partner ferroviario nazionale, magari partendo con accordi di codeshare per poi arrivare a portare i treni negli aeroporti principali italiani.

D’altra parte, ha osservato Lazzerini: «La scarsa presenza di Alitalia sul mercato in questi primi mesi dell’anno ha lasciato spazio ai concorrenti: poche settimane fa Ryanair ha annunciato il più grande network in Italia con 100 rotte disponibili, pari ad un +60%. easyJet ha annunciato aperture di basi in Italia come Wizzair con 7 nuove rotte, Volotea che offrirà 15 rotte su Cagliari.  Vueling che ha adottato strategie mensili, ma è già presente con 13 rotte sull’Italia. Questo significa che c’è fiducia nella reattività del mercato italiano».

Altro messaggio lanciato nel corso dell’audizione è che purtroppo il mercato appare molto volatile, ma c’è ancora un margine di tempo per partire, ma bisogna esserne certi subito. Unica correzione di tiro ammessa dai vertici Ita rispetto ad un mese fa è il ridimensionamento della flotta e una maggiore gradualità negli investimenti. «Abbiamo informalmente opzionato – ha dichiarato Lazzerini – alcuni aerei per assicurarci la consegna magari più avanti nel tempo a seconda dell’evoluzione della domanda. Gli aerei di nuova generazione, sempre più green, arriveranno nella flotta Ita entro la fine dell’anno».

LA ROADMAP PER IL DECOLLO. In questi giorni il management Ita ha incontrato l’Enac per mettere a punto tutto l’iter per il rilascio delle licenze e con Iata per la predisposizione delle piastrine che consentiranno l’emissione dei biglietti. Sono stati fatti incontri con i maggiori aeroporti italiani, in particolare Roma Fiumicino e il sistema di Milano e sono stati fatti ben 50 incontri con tour operator italiani ed esteri, dmc e agenzie di viaggi per raccogliere anche i loro input. L’urgenza nel partire entro l’inizio dell’estate è il punto fermo nella tempistica perché poter dialogare con un partner aereo operativo full-service è la condizione essenziale per pianificare. L’assenza di una interlocuzione sta creando un problema serio per questa filiera.

Infine sono stati sette gli incontri con Lufthansa Group,  e la joint venture Delta, Air France-Klm e Virgin: i due gruppi con i quali Ita aveva iniziato la interlocuzione per le rotte Ita in Europa e nel lungo raggio e che per fine giugno farà scaturire la scelta finale di uno dei due gruppi.

IL CONFRONTO CON L’EUROPA. Infine due note sulla Commissione Ue e i negoziati in corso: Lazzerini ha detto esplicitamente che Bruxelles ha chiarito che i due parametri sui quali si pronuncerà riguardano la discontinutà economica (prezzo di mercato, identità dell’azionista, trasferimento di personale e logica economica) e l’altro criterio è la conformità dell’investimento iniziale. Ebbene il piano industriale Ita, sulla discontinuità, prevede l’utilizzo di aerei a basso impatto ambientale rispetto al passato, che sono state cancellate le rotte bypass che perdevano soldi e che è un altro elemento di discontinuità. Sul fatto poi che la discontinuità richiesta dalla Ue riguardi anche il brand, le loyalty, la manutenzione, l’handling, son proprio questi punti al centro di una discussione Ue-governo Draghi che non si è ancora conclusa.

I vertici Ita hanno infine ribadito a Bruxelles che queste ultime componenti sono irrinunciabili come lo sono per tutte le altre compagnie aeree europee, come parte del servizio che si offre ai clienti. E infine gli slot, questione molto dibattuta, che è sostanzialmente focalizzata su Linate. Ebbene la regola europea recita testualmente che se una newco subentra ad una compagnia acquisisce gli slot di quest’ultima. Ma qui bisogna considerare che quest’anno, a causa del Covid, tutti gli slot sono congelati e pertanto le compagnie aeree possono volare col 25% dei loro slot senza doverne perdere nemmeno uno. Questo vuol dire che non si possono usare due pesi e due misure, penalizzando Ita.

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Andrea Lovelock
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