La Cina sta per riaprire: stop quarantena per i turisti dall’estero

27 Dicembre 10:30 2022 Stampa questo articolo

Anche la Cina, ultimo baluardo della politica Zero Covid nel mondo, si prepara a voltare pagina. Le autorità sanitarie del gigante asiatico hanno annunciato che, a partire dall’8 gennaio, non sarà più obbligatoria la quarantena per chi arriva nel Paese dall’estero. Basterà presentare alla frontiera un test/tampone negativo effettuato entro 48 ore dalla partenza.

Attualmente l’isolamento è di cinque giorni nei cosiddetti “Covid hotel” e di altri tre giorni nel proprio domicilio. A giugno la Cina aveva già ridotto della metà la durata della quarantena obbligatoria per i viaggiatori in arrivo: da 21 a 10 giorni, appunto.

Nonostante cioè, i confini restano tecnicamente chiusi dall’inizio del 2020, visto che non vengono rilasciati visti turistici e i collegamenti internazionali sono ridotti al minimo.

Da questo mese di dicembre, però, il governo cinese ha avviato una serie di misure di allentamento, che di contro, però, hanno provocato un sostanzioso aumento dei contagi.
Da parte sua, il presidente cinese Xi Jinping ha dettato una linea diversa da quella attuata sinora: lanciare “una campagna sanitaria più mirata, rafforzare una linea di difesa comunitaria per la prevenzione e il controllo delle epidemie e proteggere efficacemente la vita delle persone, la sicurezza e la salute”.

Proprio in questi giorni, inoltre, la Commissione sanitaria ha smesso di pubblicare i dati giornalieri sul Covid-19.

LE REAZIONI DELL’INDUSTRIA. Tra i commenti, immediato quello dell’esperto d’Asia, Michele Serra, presidente e fondatore di Quality Group: “Questa decisione – scrive su LinkedIn – era attesa da tre anni, eppure giunge nel momento meno indicato e nel modo più sconcertante. Nessuno dei miei amici cinesi è in grado di spiegarsi la ratio di questa svolta a 180 gradi, dopo tre anni di folle ostinazione a tenere tutto chiuso. Ma su due aspetti concordiamo tutti: questa riapertura è un’occasione che non va sprecata; la capacità del turismo cinese di rialzare la testa, pure dopo un’ondata di chiusure e fallimenti di proporzioni inimmaginabili, stupirà il mondo. Noi siamo già al lavoro, pronti a fare la nostra parte”, conclude.

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