Qatar, dai mondiali agli accordi con il trade: «Obiettivo 6 milioni di turisti»

Qatar, dai mondiali agli accordi con il trade: «Obiettivo 6 milioni di turisti»
30 Novembre 11:19 2022 Stampa questo articolo

Le immagini sfavillanti di stadi appena costruiti, che sono opere d’arte moderna e di una metropoli come Doha che cresce con uno skyline formato da autentici gioielli architettonici, sono soltanto assaggi di un Qatar “giovane matricola” turistica. E gli asset del Paese che sta ospitando i Mondiali di calcio, sono rappresentati in una campagna promozionale – Posts of Qatar – tutta incentrata sulla creatività artistica come ci rivela Berthold Trenkel, chief operating officer di Qatar Tourism.

«Posts of Qatar illustra dieci distintive installazioni artistiche di goalpost in tutto il Qatar, incorniciando alcuni dei monumenti più iconici del Paese e luoghi degni di nota – annuncia il manager – Ogni installazione è stata progettata da un singolo artista o da una coppia di artisti. Due rappresentazioni sono state disegnate da artisti del Qatar e otto disegnate da artisti delle otto nazioni che hanno precedentemente vinto la Coppa del Mondo, vale a dire Inghilterra, Francia, Spagna, Italia, Germania, Argentina, Uruguay e Brasile».

Quali escursioni ed esperienze suggerite ai viaggiatori che soggiornano in Qatar durante i Mondiali?
«La Coppa del Mondo Fifa Qatar 2022 ha generato un entusiasmo globale e sta attirando milioni di visitatori da tutto il mondo nella nazione ospitante. Per il Qatar è un momento ancora più significativo poiché il Paese ospita la prima Coppa del Mondo in Medio Oriente e nel mondo arabo. A differenza dei precedenti Mondiali, tutti gli stadi del Qatar sono facilmente raggiungibili l’uno dall’altro. La distanza più impegnativa è di 75 km su strada mentre la più breve è di soli 5 km, il che significa che i tifosi potranno assistere a più di una partita al giorno durante la fase a gironi e soggiornare nello stesso alloggio. La Coppa del Mondo in Qatar significherà anche l’assenza di voli interni per i tifosi una volta arrivati ​​nel Paese, il che contribuirà a ridurre le emissioni di carbonio e i costi dei tifosi, aumentando al contempo la comodità. Con la riduzione dei tempi di viaggio per le partite, speriamo che i fan approfittino del loro tempo in Qatar per visitare alcune delle nostre attrazioni imperdibili. Il tradizionale e vivace Souq Waqif che è assolutamente da vedere, così come le spettacolari dune del deserto e gli stimolanti musei e gallerie d’arte, per non parlare le strutture per lo yoga, il golf e il tennis ed una vasta gamma di ristoranti; e ancora,  le bellissime spiagge e gli sport acquatici adrenalinici. Ci auguriamo che tutti i visitatori, compresi quelli in arrivo per la Coppa del Mondo godano del caloroso benvenuto che riceveranno dagli abitanti amichevoli del Qatar. Vogliamo anche che si sentano ben accuditi nei nostri hotel, resort e ristoranti di classe mondiale e che si immergano nella nostra ricca cultura».

Berthold-Trenkel-qatarSu quali punti di forza e attrattività si baseranno le attività promozionali di Qatar Tourism in Italia nell’immediato futuro?
«All’inizio di questo mese, abbiamo annunciato la nostra nuova piattaforma globale e la nostra campagna pubblicitaria internazionale all’insegna di “Feel More in Qatar”, poiché diamo la priorità alle connessioni emotive e alle attività ed esperienze per famiglie durante i soggiorni in Qatar. La campagna sarà attiva in 16 mercati, tra cui l’Italia, dal 15 dicembre, e vede tre coinvolgenti personaggi locali animati presentare a una famiglia l’ampiezza delle esperienze emotive che i viaggiatori possono vivere in Qatar. Nell’ambito della piattaforma del marchio “Feel More in Qatar”, poi, lo scorso  15 novembre è stata lanciata la campagna “No Football, No Worries”, con protagonista il leggendario calciatore italiano Andrea Pirlo, per raccontare una serie di diverse avventure che il Qatar è in grado di offrire agli ospiti stranieri».

Quali mercati esteri hanno il maggior potenziale per il Qatar e quale posizione occupa l’Italia?
«Qatar Tourism sta lavorando per affermare il Paese come destinazione leader a livello mondiale e accogliere più di 6 milioni di visitatori all’anno entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo diversificando e costruendo il nostro appeal e ampliando le nostre infrastrutture, in linea con la visione nazionale volta a  sviluppare il Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale. La nostra strategia turistica identifica sei tematiche di fondo, che beneficeranno dell’esposizione dei media e dei visitatori: vacanze attive; relax e ringiovanimento; sole, mare e sabbia; cultura; vacanze di lusso; fughe romantiche. Tuttavia, se guardiamo ai dati sugli arrivi dall’inizio dell’anno, i primi 10 mercati di origine per arrivo per il Qatar sono attualmente la regione Gcc, tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Oman e Kuwait, Usa, Libano, Regno Unito, Pakistan e India.»

Quali collaborazioni state pianificando con i tour operator italiani e quali iniziative verranno lanciate  in Italia per coinvolgere le agenzie?
«Nel 2023 continueremo a sviluppare il mercato con un ampio piano di partnership basate su incentivi a performance con i principali tour operator italiani. Queste partnership sosterranno la promozione della destinazione, aumenteranno i volumi e ricompenseranno le vendite. I nostri principali partner commerciali includono, ma non solo, Gruppo Alpitour con Francorosso e Turisanda 1924, Quality Group, I Grandi Viaggi, Alidays, Idee per viaggiare, Easy market, Going. Continueremo un solido programma di comarketing che va da roadshow, eventi educativi e viaggi fam, a campagne B2B e per i consumatori in cobranding. Allo stesso tempo, continueremo sfruttare al massimo il Qatar Specialist Programme lanciato di recente; una piattaforma elearning altamente coinvolgente e completa progettata per conoscere a fondo la destinazione e vendere meglio il Qatar. Ad oggi, in Italia, abbiamo già 200 agenti registrati, il 17% dei quali certificati come esperti di vendita a destinazione. Continueremo ad aumentare il numero di tour operator sulla destinazione, puntando sulla cultura, per aumentare e diversificare i prodotti a disposizione delle agenzie di viaggio. Ciò andrà a supportare i già consolidati e attraenti prodotti sole, mare e sabbia, pacchetti pre e post crociera e tour avventurosi, per garantire ai visitatori la scoperta dell’intero Paese»

È possibile avere una previsione sui flussi turistici verso il Qatar per il 2022, anno dei Mondiali. Quanti visitatori stranieri  vi aspettate?
«Il Qatar prevede di accogliere più di un milione di visitatori per la Coppa del Mondo e in Qatar Tourism abbiamo l’obiettivo a lungo termine di triplicare il numero di visitatori internazionali in Qatar registrati nel 2019 (ultimo anno prima della pandemia), ed arrivare ad accogliere più di sei milioni di visitatori internazionali all’anno entro il 2030, con il mercato italiano un mercato chiave per contribuire a questo obiettivo».

Tornando a Posts of Qatar, quali sono le installazioni artistiche presenti?
«Nel dettaglio si va dal Sailing Forms di Hugo Dalton (Inghilterra) a Lusail City Marina all’Harmony Shining Through The Rose” di KEF! (Germania) a West Bay Beach; dall’opera di Jordi Gil Fernandez (Spagna) a Inland Sea a ‘Simmetria’ di Ale Giorgini (Italia) al Katara Cultural Village. E ancora dal “Sails, Moving Forward” di Guillaume Rouseré (Francia) e Maryam Faraj Al-Suwaidi, presso The Pearl-Qatar al “Where The Owl Sleeps”  di Camila Gondo (Brasile), al MIA Park. A completare la campagna “The Shine Of Transformation”, di Josefina De León (Uruguay) , a Place Vendôme, ‘Qatargentina’ di Simo Vibart e Fatima Alsharshani (Argentina), all’Aspire Zone;  “Freej” di Ghada Al-Suwaidi (Qatar), al Souq Waqif e  “People From The World”   che rappresenta i Paesi del Mondo di Abdulaziz Yousef, a Flag Plaza. Nello specifico, il goalpost dell’artista italiano Ale Giorgini, che si trova al Katara Cultural Village,  prende ispirazione dall’idea che il calcio collega le persone e le culture del mondo e viene esaltata l’armonia simbolica tra l’Anfiteatro di Katara e il Colosseo di Roma».

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Andrea Lovelock
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