L’Unwto cambia nome e diventa UN Tourism

25 Gennaio 16:18 2024 Stampa questo articolo

Inizia una nuova era per l’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto), che cambia nome e brand e diventa adesso UN Tourism.

Con il nuovo brand, l’Organizzazione riafferma il suo status di agenzia specializzata delle Nazioni Unite per il turismo e leader globale per lo sviluppo del settore, capace di guidare il cambiamento economico e sociale per garantire la centralità delle persone e del pianeta.

La global brand consultancy Interbrand ha tradotto la nuova visione del turismo dell’Organizzazione in una visual identity e in una brand narrative nuove.

Il primo passo è stato il renaming: da Unwto a UN Tourism, accompagnato una nuova brand narrative allineata con gli obiettivi primari. Il tutto ruota intorno a tre messaggi principali: UN Tourism come organizzazione filantropica globale, l’idea di connettere le persone in tutto il mondo e i concetti di proattività e movimento.

UN Tourism ha adottato un approccio più immediato, abbandonando gli acronimi e dando massimo risalto ai suoi punti di forza: “UN” come simbolo di “autorità” e “Tourism” come un concetto semplice e facilmente comprensibile da tutti.

Il cambiamento esalta la trasformazione e il rinnovamento intrapresi da UN Tourism negli ultimi anni in termini di agilità e visibilità. Con 160 Stati membri e centinaia di affiliati del settore privato, UN Tourism ha sede a Madrid (Spagna) e negli Uffici Regionali a Nara (Giappone) e a Riyadh (Arabia Saudita) e, prossimamente, nelle Americhe e in Africa.

Priorità sono la promozione dell’educazione turistica, il sostegno a posti di lavoro dignitosi nel settore, l’innovazione e l’accelerazione di azioni per il clima e la sostenibilità del turismo. UN Tourism lavora con: gli Stati membri, sia come destinatari della sua assistenza sia come stakeholder attivi nel programma di lavoro; individui, in particolare i viaggiatori e le comunità locali le cui vite prosperano attraverso l’empowerment economico dato dal turismo; organizzazioni private, semi private e pubbliche, coinvolte nel lavoro di UN Tourism, anche attraverso dati, insight, eventi e prodotti.

«Con l’avanzare della società, il settore turistico, come molti altri, si deve evolvere per diventare un catalizzatore di prosperità su scala universale – ha dichiarato Zurab Pololikashvili, segretario generale di UN Tourism – Favorire il benessere delle persone, salvaguardare l’ambiente naturale, stimolare il progresso economico e promuovere l’armonia internazionale sono gli obiettivi chiave che costituiscono la vera essenza di UN Tourism. L’organizzazione assume il ruolo di guida di quella forza sostenibile che è oggi motore fondamentale per molte economie».

Borja Borrero, executive director di Interbrand, ha aggiunto: «La transizione da Unwto a UN Tourism segna un significativo cambio di passo per l’organizzazione. La nuova denominazione vanta diversi punti di forza, tra cui semplicità, maggiore immediatezza, migliore leggibilità e memorabilità. Indica, inoltre, la sfera di influenza nell’ambito dell’industria del turismo globale. I nuovi elementi del brand costituiscono le fondamenta di un’immagine inedita e definita, diretta, facilmente comprensibile e rilevante per audience diversificate.

Oltre alle parole e ai messaggi, la nuova brand expression reinventa l’espressione visiva. UN Tourism ha un nuovo linguaggio, espresso attraverso il design, a partire dal simbolo.

“Bringing the world closer” è la nuova tag line che evoca l’idea di una Pangea che dà forma a una figura umana in azione. Un cambiamento radicale rispetto al precedente simbolo del globo, per dare enfasi alla natura dinamica del turismo e alla centralità delle persone.

Il rebranding ha previsto un revamping dell’intero visual system, che si basa una griglia di coordinate geografiche intese ad aiutare le persone nella navigazione tra i diversi touchpoint del brand, sia online sia offline, come eventi, sito web, report, social media e campagne.

Il nuovo brand verrà gradualmente implementato nei prossimi mesi su tutti i touchpoint, a cominciare dai canali digitali, come sito web, account sui social media e newsletter, per arrivare poi a includere spazi fisici (uffici ed eventi), report e stationery.

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