Medioevo pop: città in rete per promuovere gli eventi

Medioevo pop: città in rete per promuovere gli eventi
19 Marzo 07:00 2024 Stampa questo articolo

Nasce la rete delle città medioevali italiane. Sono 28 i comuni aderenti in 10 regioni, tutti con un patrimonio materiale o immateriale legato al medioevo. La promozione non riguarda, infatti, soltanto i luoghi, ma anche gli innumerevoli unici eventi del nostro Paese tra cui molte rievocazioni storiche.

Per celebrarli si parte con il Festival dei luoghi medioevali, di scena il prossimo 22 marzo a Viterbo, nel Palazzo dei Priori. Un progetto vetrina che ha come tema portante la nuova  normativa sulle rievocazioni che è in approvazione al Senato e dovrebbe essere varata entro giugno.

Alla Dmo Medioeval Italy è affidata la promo-commercializzazione della rete delle città medioevali, attraverso la produzione di contenuti digitali confluenti nell’hub del ministero del turismo Tdh e attraverso l’elaborazione di un’offerta turistica dedicata con un calendario di eventi da aprile a ottobre.

«Obiettivo di Medioeval Italy – spiega Renato Chiti, destination manager della Dmo – sarà rendere la storia “pop” con una  chiave di sviluppo territoriale. Enit fornirà alla rete il proprio supporto nella pianificazione di indagini e ricerche mirate, nell’organizzazione di workshop sull’area tematica del “Turismo delle tradizioni” e sulla comunicazione.

rete medioevo Enit da Strambi

«Enit è la casa di tutti coloro che si occupano di turismo, anzi di turismi – ha dichiarato Sandro Pappalardo, consigliere Enit, presentando il progetto – l’Italia ha molti luoghi che hanno tanto da raccontare, ma dobbiamo promuovere di più e meglio le località interne. I turisti vengono non più solo per le grandi città, ma per i nostri borghi e per gli eventi che si svolgono nel territorio per questo noi dobbiamo agire in sinergia».

Le città medievali che fanno parte della rete, con Viterbo capofila,  sono Pistoia, Prato, Fucecchio, Calenzano, Volterra, Incisa Scapaccino, Ariano Irpino, Fermo, Monteriggioni, Serravalle Pistoiese, San Gimignano, Sutri, Civita di Bagnoregio, Cairo Montenotte, Anagni, Boville Ernica, Stroncone, Vitorchiano, Tarquinia, Mandas, San Gemini, Viterbo, Narni, Bevagna, Perugia, Santa Fiora, Scurcola Marsicana e Pandino.

Eleonora Pace, consigliere della Regione Umbria, ha ricordato il valore di eventi come la Corsa all’anello di Narni e l’impegno, in questa e altre manifestazioni, delle tante associazioni di volontari, oltre a quello degli artigiani che protraggono tradizioni antiche, come quella sartoriale dei costumi d’epoca.

Francesca Pietrangeli del Comune di Viterbo ha menzionato invece il trasporto della macchina di Santa Rosa, evento Patrimonio Unesco, ricordando come il Medioevo  connota l’Italia per unicità, tema su cui ha insistito anche Luca Profili, sindaco di Bagnoregio.

La rete presto sarà estesa a tutte le Regioni italiane, e l’attivazione del calendario consentirà, secondo gli aderenti al progetto, di rafforzare l’associazionismo tra borghi e valorizzerà tradizioni che altrimenti nel tempo rischiano di andare perdute.

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Letizia Strambi
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