#NeWords, il glossario del travel nell’era Covid

#NeWords, il glossario del travel nell’era Covid
14 Ottobre 07:00 2020 Stampa questo articolo

Da assembramento, che gli inglesi chiamano gathering, fino alla cosiddetta travel bubble, termine utilizzato in ambito crocieristico per identificare l’ecosistema protetto creato a bordo delle navi e garantito anche per tutte le escursioni a terra. Dopo Sapevatelo, in cui la redazione de L’Agenzia di Viaggi Magazine ha raccolto tutte le nuove parole che hanno scandito i viaggi degli ultimi anni, arriva #neWords, il glossario turistico per i viaggiatori dell’era Covid.

Assembramento. In inglese gathering. Indica un gruppo di persone che insieme creano una folla o un insieme disordinato di persone che si radunano per fare qualcosa. Severamente vietato nell’era Covid.

Covid free. È il bollino apposto da taluni Paesi per rassicurare i viaggiatori sull’assenza del virus sul proprio territorio. Uno stratagemma discusso anche in Italia da alcune associazioni di categoria e amministrazioni locali per identificare hotel e ristoranti rispettosi delle nuove regole.

Corridoi. Sin dall’inizio della pandemia si è parlato di corridoi turistici, ovvero accordi tra due o più Paesi per garantire il movimento dei viaggiatori in massima sicurezza. Tali corridoi sono tuttora allo studio in vista della riapertura ai flussi di lungo raggio.

Fit. Acronimo che sta per Free Independent Travellers, i viaggiatori indipendenti. Quelli che, con mezzi propri, hanno sempre organizzato le proprie vacanze da soli. Tanto più quest’anno. health passport. Documento che attesterebbe lo stato di salute del viaggiatore, aggiornato a pochi giorni prima dell’ingresso in una nuova regione/nazione.

Holiday workers. Dopo i mesi di lockdown in molti hanno continuato a operare da casa in smart working, occupando case vacanza e hotel in un mix di lavoro e relax. Di fatto, l’holiday working – detto anche workation – è uno dei trend che il Covid ha dettato per l’estate 2020.

Lockdown. Generata dall’unione delle parole inglesi “lock” (chiusura) e “down” (giù), definisce un protocollo di emergenza che impedisce alle persone di muoversi da una determinata area per salvaguardarne la salute.

Outbreak. Area territoriale circoscritta nella quale si propaga il virus provocando un’inattesa impennata del numero di casi all’interno della comunità.

Quarantine. È il periodo di isolamento e di osservazione di durata variabile (in Italia 14 giorni) imposto alle persone risultate positive al virus o a coloro che arrivano da aree considerate ad alto rischio.

Red. Rosso è il colore della massima allerta della pandemia. Con “red zone” s’intende un’area reputata ad alto rischio e ben delimitata. Nell’era Covid-19, tale zona è istituita temporaneamente in caso di focolaio. Rosso è anche il colore attribuito ai Paesi dove il virus circola maggiormente. La gran parte degli Stati, inclusa l’Italia, ha di fatto suddiviso i Paesi stranieri in rossi, arancioni e verdi, a seconda delle restrizioni imposte per i movimenti oltreconfine.

Revenge spending. Gli economisti lo chiamano revenge spending. Letteralmente “spendere per vendicarsi”. Il fenomeno, emerso fortemente in Cina già all’inizio dello scorso aprile, vedeva i consumatori spendere più del normale per compensare le rinunce fatte durante il periodo di isolamento per l’emergenza da Covid-19. Ristorazione, intrattenimento e viaggi, secondo il quotidiano China Daily, i settori coinvolti da questa rinascita dei consumi nel post coronavirus. Ed erano già allora moltissimi, in effetti, i sondaggi (come quello della China Tourism Academy, o del portale Fliggy, ndr) che dimostravano come l’impatto del coronavirus sul turismo cinese fosse solo temporaneo e non avesse scalfito l’ottimismo e la propensione al viaggio dei cinesi, che anzi già allora pianificavano di tornare a viaggiare il prima possibile. E se in un primo momento avrebbero optato per viaggi domestici, successivamente avrebbero ripreso anche i viaggi all’estero. Questo era quanto scriveva, lo scorso 6 aprile, la nostra Roberta Moncada nella rubrica Qui Pechino. L’evoluzione a livello globale ha certamente evidenziato un rallentamento di questo fenomeno, che resta una speranza per il mercato turistico italiano.

Sanitation. Il termine indica l’igienizzazione degli ambienti, detta anche sanificazione. In campo alberghiero, sono stati elaborati vari protocolli per garantire la “sanitation” nelle stanze e nelle aree comuni, imponendo ad esempio l’impiego di dispenser di gel igienizzante.

Slowbalisation. Nasce dalla crasi tra la parole globalizzazione (“globalisation”) e rallentamento (“sluggishness”). Va a identificare quel fenomeno – amplificato e portato allo stremo dalla pandemia – secondo cui la globalizzazione sia passata dalla velocità della luce al ritmo di una lumaca. Il termine è stato coniato da Adjiedj Bakas, olandese osservatore di tendenze.

Social distancing. Il concetto di distanziamento sociale identifica l’insieme di misure (azioni di contenimento) per rallentare o fermare la diffusione del virus: a partire dal diktat del metro di distanza. Nel caso dei trasporti, si traduce nelle limitazioni al riempimento di bus e treni. Nessun tetto è stato, invece, imposto sui voli, dovesosfisticati sistemi di areazione ne garantirebbero la salubrità.

Staycation. Il termine abbina la parola inglese “vacation” al verbo “to stay”. Si intende una vacanza in cui non ci si muove dal proprio domicilio e in cui si riscoprono bellezze architettoniche e opportunità nella propria città. Una modalità, questa – che insieme ai virtual tour di musei e attrazioni varie – è andata per la maggiore nei mesi a ridosso del lockdown.

Swab. Di recente effettuabile anche in aeroporto, il tampone faringeo o naso-faringeo è un esame rapido sia per gli adulti che per i bambini: si esegue in pochi secondi. Viene effettuato tramite un bastoncino con una sorta di cotton fioc alla sua estremità. Il tampone serve per diagnosticare la presenza del virus nell’organismo e quindi a scoprire se c’è un’infezione in corso.

Travel bubble. Utilizzato nelle crociere, il termine fa riferimento alla cosiddetta “bolla”, l’ecosistema protetto creato a bordo e garantito anche per tutte le escursioni a terra. Una volta scesi dalla nave, gli ospiti restano all’interno di una “social/travel bubble”, proteggendo sia loro stessi che le comunità locali che li ospitano durante le visite.

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