Nove italiani su 10 in vacanza: l’indagine Ey Future Travel Behaviours

Nove italiani su 10 in vacanza: l’indagine Ey Future Travel Behaviours
09 Aprile 14:45 2024 Stampa questo articolo

Ben nove italiani su dieci (95%) faranno almeno una vacanza nel 2024 e per il 28% di loro sarà sicuramente un viaggio verso destinazioni estere di lungo di lungo raggio. È la sorprendente rilevazione dell’ultimo rilevamento sui viaggiatori dei mercati di maggior impatto in termini di volumi – ovvero Francia, Germania, Italia, regno Unito e Spagna – tratto dall’Osservatorio Ey Future Travel Behaviours, anticipato da Il Sole 24 Ore.

Altro dato di rilievo relativo al nostro mercato turistico riguarda il mix vacanza e lavoro, che sarà scelto come modalità di viaggio del 26% degli italiani, sempre più abituati alla modalità dello smart working. Nello specifico cresce la percentuale di viaggiatori seriali: era il 19% nella prima edizione del rapporto e quest’anno tocca il 23%, il che significa che la propensione a combinare vacanza e lavoro nello stesso viaggio è una delle tendenze più forti di quest’anno.

Le osservazioni più interessanti riguardano la Generazione Z, il target di riferimento anche per gli operatori e adv, perché si tratta di una fascia di viaggiatori tutta da scoprire e soprattutto da conquistare come clientela del futuro. Ebbene, in questo caso il prezzo è sempre uno dei primi fattori nella scelta del viaggio e ha un suo peso anche nella decisione di combinare lavoro e vacanze, perché alcuni costi, specialmente quelli legati agli spostamenti, si ammortizzano.

In generale, nei cinque Paesi europei analizzati la Gen Z è sempre più orientata al workation, mentre, per quanto riguarda il singolo mercato italiano, ha una spiccata preferenza per il bleisure (estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza, modello preferito dagli italiani). Il 16% del campione sceglie addirittura il modello digital nomad, ovvero lo svolgimento delle proprie attività lavorative in altre città o Paesi, rinunciando a un luogo di lavoro fisso.

Sempre in merito a questa fascia, la pianificazione dei viaggi transita ormai solo sui social (51%). Metà di questi viaggiatori già usa l’intelligenza artificiale per la scelta della destinazione secondo le proprie attitudini. La Gen Z è anche la più propensa a spendere per servizi premium, sottoscrivendo abbonamenti (27%) e servizi assicurativi sul viaggio, per garantirsi la massima flessibilità (41% ). In sostanza, secondo gli analisti di Ey Future Travel, la Generazione Z è la bussola che permette di capire come si orienteranno le tendenze in futuro – non solo nei viaggi – perché in grado di adattarsi alle trasformazioni, integrando modelli di consumo e comunicazione, oltre a influenzare le altre generazioni.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli