Passaporti, il turismo organizzato inchioda Piantedosi

30 Gennaio 13:03 2023 Stampa questo articolo

«I passaporti? Bella tragedia». Così, senza troppi giri di parole, la presidente Maavi, Enrica Montanucci, interviene sull’ingorgo creato dalla prenotazione online per il rilascio passaporti, con tempi che vanno dai 4 agli 8 mesi. Durante l’ulimo question time alla Camera il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha replicato alle interrogazioni di alcuni deputati – che sollecitavano una soluzione del problema in tempi rapidi – ma la risposta non ha convinto i parlamentari.

«Se è per questo neanche me», sottolinea Montanucci che ricorda: «Già prima dell’estate avevamo fatto pressioni e il ministero aveva inviato un fonogramma alle questure, invitando a considerare il turismo una priorità. In alcune regioni la risposta è stata positiva: ci avevano dato un modello da presentare insieme al contratto di viaggio e alla dichiarazione di perdita pecuniaria e per un po’ le cose hanno funzionato. Poi il buio totale».

Il bello è che i tempi erano molto più rapidi quando il passaporto veniva rilasciato “via manuale”. «Ci volevano 20 giorni, se l’informatizzazione porta a questo togliamola», è la provocazione di Montanucci. Peraltro, continuando così, si rischia di arrecare un danno incalcolabile a tutto il lungo raggio estivo del settore turistico: «Roba di qualche miliardo tanto per capirci», nota la presidente Maavi, che invoca una soluzione tanto immediata quanto banale: «Così come hanno fatto lo scorso anno, basterebbe che il ministero dell’Interno inviasse una comunicazione ufficiale a tutte le questure, sottolineando che si rischia di arrecare un grave danno economico all’azienda e a tutto il comparto del turismo: perché ci rimette anche chi vende, non solo chi parte. Di fronte a una prenotazione in essere che certifica una perdita per la mancanza di passaporto, ci sono sentenze di Cassazione che addebitano allo Stato la responsabilità. Per non parlare dell’impedimento alla libertà individuale sancito dalla Costituzione».

Alla conta dei danni della Maavi si associa quella di Assoviaggi Confesercenti: i ritardi causa passaporti fanno saltare circa 80.000 viaggi, che per le agenzie significano quasi 150 milioni di euro di mancate vendite, non proprio bruscolini. E non è tutto. In base a un sondaggio condotto sulle agenzie di viaggi, il 96,5% ha visto svanire o spostare prenotazioni per colpa del caos passaporti: in media evaporati circa 13.000 euro ad agenzia.

Scendendo nei dettagli, il 39,7% delle imprese riferisce di aver visto sfumare fino a 10 viaggi individuali o di gruppo, il 46,1% tra 10 e 30; mentre il 10,6%  segnala di averne persi oltre 30. Complessivamente, ne sono saltati in media 7 per agenzia.

«Innanzitutto è un disservizio per la cittadinanza – nota il presidente nazionale di Assoviaggi, Gianni Rebecchi – perché il passaporto non serve solo per andare in vacanza, ma anche per ricongiungimenti familiari, lavoro, per i figli che non lo possiedono. Il problema, però, ha anche un grave riflesso sul mondo del turismo organizzato, proprio nell’anno della ripartenza dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. Bisogna accelerare sugli investimenti tecnologici della pubblica amministrazione: serve maggiore efficienza informatica e nel caso dei documenti personali va seguito l’esempio dell’anagrafe nazionale digitale».

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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