Nell’anno che verrà nelle spese dei viaggiatori europei primeggeranno quelle per le esperienze piuttosto che lo shopping, anche se gran parte dei turisti si regaleranno anche piccoli sfizi. Segnali inequivocabili di una buona tenuta dell’economia europea che registrerà una sia pur lieve crescita.
È l’istantanea scattata dall’Economic Outlook 2026 del Mastercard Economics Institute, che prevede un’inflazione più bassa, un diffuso calo dei tassi d’interesse e una domanda dei consumatori resiliente, con l’auspicio che vengano adottate politiche fiscali di supporto. Dati alla mano, l’Eurozona è prevista in crescita dell’1,2%, con l’inflazione che scende a una media dell’1,8% grazie a prezzi dell’energia più bassi, un euro più forte e importazioni più convenienti dalla Cina continentale.
Per gli analisti dell’Outlook Materscard la crescente frammentazione geopolitica presenta sfide, mentre l’adozione accelerata dell’intelligenza artificiale offrirà nuove opportunità. Il commercio globale ha già vissuto un punto di svolta nel 2025, con i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi e le restrizioni che hanno provocato un forte calo delle vendite e-commerce cinesi verso gli Stati Uniti, mentre altri mercati hanno rafforzato i legami con la Cina continentale.
Ora, però, l’Eurozona dovrebbe progredire fino a a raggiungere +1.2% nel 2026, con la maggiore accelerazione attesa in Germania (dallo 0,3% nel 2025 all’1,2% nel 2026) e nell’Europa meridionale (2.1% in Spagna). L’Italia registra un Pil in crescita dello 0,7% rispetto al 2025, contribuendo alla crescita del sistema economico globale per il 40%. I mercati del lavoro restano resilienti, con l’occupazione in aumento e i tassi di disoccupazione vicino ai minimi storici, anche nei Paesi che mostrano un leggero rialzo, come la Germania.
Nei macro scenari l’Europa centrale e quella orientale registrano una ripresa, in particolare in Ungheria e Romania, sostenuta da una crescita dei consumi e dai tagli dei tassi di interesse. I Paesi nordici e la Svizzera dovrebbero beneficiare della crescita del turismo di lusso, con gli hotel di fascia alta che catturano una quota maggiore della spesa dei consumatori.
In particolare, guardando all’Italia, sale dello 0,5% la spesa in generi alimentari così come in crescita dello 0,9% risultano i consumi di importi contenuti che includono le categorie di abbigliamento, cosmetica, discount, intrattenimento digitale e dal vivo, viaggi via terra e ristoranti. Riguardo alle spese, le giovani generazioni di viaggiatori italiani saranno rivolte all’acquisto di “esperienze” piuttosto che di altri prodotti legati ai viaggi. E di sicuro sempre meno dedicate allo shopping di vario genere.
TRAINO AI NEI CONSUMI EUROPEI E ITALIANI
Dall’analisi dell’Ai Enthusiasm Index del Mei, che traccia la spesa di consumatori e aziende presso i fornitori di strumenti di Ai (escludendo le grandi aziende tecnologiche diversificate), l’Italia raggiunge un 4, a dimostrazione di come l’Ai sia sempre più presente nelle agende del nostro Paese, con ampi margini di crescita per il futuro. Guardando avanti, una più profonda integrazione dell’Ai e stimoli fiscali mirati saranno fattori chiave della crescita globale nel 2026.
«L’economia europea nel 2026 – commenta Natalia Lechmanova, chief economist europe del Mastercard Economics Institute – è destinata a crescere in modo costante, sostenuta da un’inflazione più bassa, tassi d’interesse inferiori e un mercato del lavoro resiliente, ma le performance divergeranno in base all’orientamento fiscale. Le performance resteranno resilienti nell’Europa meridionale e nell’Europa centrale e orientale. I consumatori europei beneficiano di fondamentali solidi ma restano cauti e selettivi, concentrandosi su esperienze e spese di piccolo importo, sostenendo una domanda interna resiliente. Le Pmi stanno diventando sempre più digitali, ridefinendo il retail in tutta la regione e l’adozione dell’Ai sta passando dalla sperimentazione all’integrazione completa, stimolando produttività e crescita. Queste tendenze indicano un’economia europea resiliente ed evolutiva».



