Porti turistici, il Piano strategico è in dirittura d’arrivo

Porti turistici, il Piano strategico è in dirittura d’arrivo
23 Febbraio 12:00 2024 Stampa questo articolo

È entrato nella fase cruciale della fattibilità il Piano strategico per i porti turistici che è stato al centro dell’attenzione agli Stati Generali della Portualità Turistica Italiana presso Unioncamere, organizzati da Assonat in collaborazione con Assonautica Italiana, principale momento di confronto nazionale della filiera dei porti turistici.

Avviato nel 2023, il Piano strategico 2025/2027 nasce con l’obiettivo di dare voce e riconoscibilità a un settore strategico per l’economia italiana, l’unico in grado di mettere insieme due tra le principali eccellenze del nostro Made in Italy: il turismo e la nautica.

All’evento sono  intervenuti il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

«Il recente Piano del mare – ha sottolineato il presidente Assonat Confcommercio Luciano Serra – ha dato evidenza in maniera significativa alla rinnovata attenzione verso l’Economia del mare italiana, tracciando un primo importante solco lungo il quale incardinare azioni concrete di rilancio dell’intera filiera».

E ha aggiunto: «Il sistema dei porti turistici italiani ha la necessità di raccogliersi intorno a un piano che tracci la direzione per competere nei mercati nazionali e internazionali e rispondere così alle tante sfide che li vedono oggi impegnati, a partire dalle nuove frontiere del networking, della transizione energetica e digitale e della fiscalità. Presupposto essenziale, accennato per la prima volta in Italia proprio nel Piano del Mare, è la necessità di dare la giusta evidenza alla specificità della portualità turistica quale settore economico capace di sostenere lo sviluppo economico, sociale, culturale e turistico del nostro Paese e di attrarre importanti investimenti nazionali e internazionali».

Per Serra, «la frammentarietà e l’assenza di organicità degli interventi legislativi che si sono succeduti nel tempo e, soprattutto, la mancata considerazione della importanza strategica delle strutture dedicate alla nautica da diporto, rendono ormai indispensabile un intervento normativo unitario e specifico».

Al termine dell’evento, il ministro Musumeci ha suggerito alle associazioni di categoria di sottoporre al governo tre o quattro punti essenziali per una proposta normativa organica che permetterà all’esecutivo di calibrare al meglio la riforma da sottoporre al Comitato interministeriale per le Politiche del Mare (Cipom) per avere una politica unitaria a favore del turismo del mare.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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