Recensioni false, è finita.
Il Parlamento fissa i paletti
Quella sulle recensioni false online è una battaglia che interessa tutti. E su cui le associazioni di categoria del turismo, ma anche del comparto ristorazione, si spendono da anni. Ora in chiara sinergia con il ministero del Turismo, che a sua volta dialoga con l’Europa.
Un importante passo in avanti a livello nazionale è stato compiuto in Senato, nella Commissione (Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e produzione agroalimentare), dove i senatori Maffoni, Fallucchi, Bergesio e Amidei hanno firmato il subemendamento 13.100/1 (testo 3) al disegno di legge annuale per le Pmi, in cui si stabilisce il riordino delle recensioni online a livello nazionale.
Questo subemendamento prevede che le recensioni possono essere pubblicate solo da chi ha effettivamente usufruito del servizio e che quelle corredate da documentazione fiscale siano considerate come “presunzione di autenticità”. È inoltre fissato un termine massimo di 30 giorni entro cui rilasciare la recensione, per garantire che i giudizi online riflettano esperienze reali e recenti.
«Accogliamo con soddisfazione l’approvazione del subemendamento, che recepisce parte delle osservazioni formulate dalla federazione durante l’audizione in Senato dello scorso 26 giugno – ha dichiarato Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, la federazione dei pubblici esercizi – Il contrasto alle recensioni false è una battaglia di civiltà digitale e di equità economica rispetto alla quale la federazione ha coinvolto tutte le principali sigle del turismo italiano. Auspichiamo che l’Aula del Senato e, successivamente, la Camera dei deputati confermino questo orientamento, completando al più presto l’iter parlamentare di un provvedimento atteso da tempo da migliaia di imprese del turismo e della ristorazione».
Lo scorso 20 settembre, in questo importante percorso di riordino delle recensioni online l’Unione europea ha presentato il Codice di condotta, firmato da alcuni dei principali attori dell’intermediazione digitale, oltre che dal nostro ministero del Turismo e da alcuni player dell’ospitalità: come TripAdvisor, Expedia Group, Booking, Amazon, Google, Airbnb e Trustpilot. Un documento volontario che mira a stabilire linee guida comuni in tema di trasparenza, autenticità e gestione delle recensioni.
Apostolos Tzitzikostas, commissario Ue per i Trasporti sostenibili e il Turismo, aveva dichiarato: «Le recensioni online affidabili sono fondamentali per la fiducia nel turismo. Con questo nuovo codice di condotta alziamo l’asticella in Europa, assicurando che solo gli ospiti autentici possano lasciare recensioni. Ciò significa informazioni più chiare, eque, sicure, trasparenti e affidabili per tutti. È una vittoria per i viaggiatori, una vittoria per le strutture ricettive, e un passo avanti per una maggiore resilienza nel settore del turismo».
Secondo la Commissione europea, questa iniziativa (qui la versione originale del Codice di Condotta) potrebbe contribuire a contrastare un fenomeno che solo nel 2023 ha generato una perdita stimata di oltre 150 miliardi di euro a causa di recensioni ingannevoli.



