Recensioni online, tavolo al Mitur: “Presto la legge”

Recensioni online, tavolo al Mitur: “Presto la legge”
09 Febbraio 11:14 2024 Stampa questo articolo

Recensioni online atto primo al Mitur e obiettivo focalizzato: predisporre una proposta normativa, in riferimento alla direttiva comunitaria del 2019/2161 e al conseguente decreto legislativo 26/2023 (codice del consumo).

È l’idea partorita al tavolo di lavoro, convocato l’8 febbraio, dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e dalle principali associazioni di categoria del settore alberghiero, extralberghiero, del turismo organizzato, della ristorazione e del divertimento. Poche settimane fa Santanchè aveva annunciato una crociata contro le recensioni anonime dopo il suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Santangelo Lodigiano investita da una bufera mediatica.

«La “reputazione digitale”  e come arginare il dilagante fenomeno delle “ingannevoli recensioni on line” – ricorda il professor Johnny Malerba, presidente nazionale Anbba, Associazione Nazionale B&B Affittacamere Case Vacanze Locazioni Turistiche – sono argomenti che ho trattato di recente a “Porta a Porta”, su Rai 1. Per questo sono intervenuto per primo al tavolo voluto dal ministro, che ringrazio, e mi attendo che nei prossimi incontri saranno trovate adeguate soluzioni normative per contrastare il fenomeno».

In attesa, dunque, di un aggiornamento fra le parti, Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, si mostra molto soddisfatta «per l’attenzione che abbiamo trovato da parte del ministro su un tema molto delicato per gli operatori del settore. Sappiamo bene che il quadro è complesso, ma la strada intrapresa è importante».

Positiva anche la prima impressione di Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi, che ribadisce: «Basta con le recensioni anonime. Il punto principale consiste nell’assunzione di responsabilità: chi scrive una recensione deve essere riconoscibile, in modo da poter rispondere di eventuali affermazioni false o calunniose».

«Non meno importante – prosegue Roscioli – è la responsabilità delle piattaforme: nell’era dell’intelligenza artificiale il portale che non pubblica il nome di chi scrive la recensione e non ne consente l’identificazione deve essere considerato responsabile per il contenuto della recensione stessa. Inoltre, se la recensione è pubblica, anche la replica deve essere pubblica e dev’essere diffusa tempestivamente».

Per questo motivo, sottolinea il vicepresidente di Federalberghi «per rendere effettiva la responsabilità, è necessario individuare un quadro sanzionatorio efficace ed effettivo, specie nei confronti dei portali, che spesso si sottraggono alla legge italiana, grazie al fatto che hanno sede legale all’estero, al di fuori dell’Ue. Non andrebbe escluso il sequestro preventivo della pagina web con la fake news e, nei casi più gravi, l’oscuramento del sito».

Roscioli ha concluso ricordando che «nel mondo ci sono cinque miliardi di utenti internet e che le informazioni viaggiano alla velocità della luce. Quindi, altrettanto veloci devono essere le rettifiche, che non possono essere affidate ai tempi biblici dei procedimenti giudiziari: serve un’autorità ad hoc che adotti subito i provvedimenti cautelari».

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