Roma aumenta la tassa di soggiorno. Protesta degli albergatori

Roma aumenta la tassa di soggiorno. Protesta degli albergatori
19 Luglio 11:09 2023 Stampa questo articolo

Un rincaro Capitale. Il Comune di Roma ha aggiornato i costi della tassa di soggiorno per hotel, case vacanza e b&b, fermi al 2014, con aumenti che vanno tra il 71 e il 100%. L’adeguamento è stato approvato ieri dalla giunta su proposta dell’assessora al Bilancio, Silvia Scozzese, secondo quanto riferisce Il Corriere della Sera.

Si passa così dai 3,5 ai 6 euro al giorno per country house e residenze, b&b, case ferie e appartamenti vacanza di prima categoria, guest house o affittacamere di seconda. Raddoppia invece la tassa per affittacamere di prima categoria: 7 euro al giorno. Negli hotel dai 5 stelle in su l’aumento va da 7 a 10 euro. Per la precisione, sale a 7,5 euro nei 4 stelle, a fronte dei 6 di oggi. Si passa da 4 a 6 euro negli alberghi a 3 stelle, identico rincaro negli agriturismi. Si pagheranno 5 euro al giorno in un 2 stelle, 4 in quelli a 1 stella. Incremento di un euro nei campeggi e villaggi turistici, da 2 a 3 euro. Situazione invariata per ostellirifugi montani, dove la tassa di soggiorno resta 3,5 euro al giorno.

«Ringrazio gli albergatori con cui ci siamo confrontatie con cui siamo pronti a rafforzare ulteriormente la collaborazione per migliorare la qualità dell’accoglienza della città – sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri – spero che il governo recepiscaquanto prima la nostra richiesta sull’obbligo di esposizione del Codice identificativo univoco».

L’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, rileva che «si tratta di una norma di tre righe, che abbiamo già chiesto alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e che farebbe emergere almeno 15mila attività che stimiamo sommerse nell’extra alberghiero. Per quest’anno stimiamo un gettito di 180 milioni dalla tassa di soggiorno. Con una norma nazionale, che calibra la tassa in percentuale sul costo della camera, avremmo introiti più alti e costi ripartiti più equamente sulla capacità di spesa del turista».

Federalberghi Roma, però, è in totale disaccordo con l’aumento deciso dal Comune di Roma: sbagliato proprio nel momento in cui  il turismo di Roma torna a  eccellere dopo anni di grande crisi dovuta al Covid e all’aumento dei costi energetici. «Da un anno a questa parte il turismo di Roma è tornato a creare occupazione, Pil e indotto superando ogni competitor – sottolinea il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli – che senso ha vanificare tutto questo lavoro  con un’iniziativa che toglie nuovamente competitività alla nostra città sul mercato nazionale ed internazionale? Un circolo virtuoso viene tramutato in vizioso per cieche ragioni di bilancio, ma nei fatti sarà l’intera cittadinanza a pagarne lo scotto. Mentre tutto il mondo parla della nostra mancanza di servizi diventiamo leader in Europa per la tassazione ai turisti: sommando al contributo di soggiorno la tassa sui bus turistici, che da sola vale già milioni di euro, prendiamo infatti sotto forma di tributi dalle tasche dei nostri visitatori l’equivalente del 20% circa del Pil che produce il settore a Roma. Una percentuale  incredibile, così come è incredibile il dato di fatto che mentre gli investimenti sul turismo di alta gamma si susseguono con nuove aperture, si scelga ora di penalizzare maggiormente proprio i 5 stelle».

«I turisti portano ricchezza e aumento degli introiti, anche attraverso le tasse degli imprenditori – attacca ancora Roscioli – spostare il peso sulla bilancia guardando solo al presente dimostra miopia e mancanza di visione complessiva. L’unico dato positivo è l’adeguamento del contributo per le locazioni brevi, che ci auguriamo conduca ad una seria lotta al dilagare di un sommerso nell’ospitalità il cui valore è attualmente quantificabile in circa 100 milioni di euro di evasione del contributo di soggiorno;  una cifra che, se riscossa, toglierebbe dalle spalle dei cittadini anche una gran parte del peso di una tassazione comunale che in termini di voci come, ad esempio, la Tari risulta maggiormente gravata dai flussi di visitatori non censiti».

«Gli albergatori di Roma  – conclude Roscioli – aspettano invano da tempo che trovi attuazione, sempre con riferimento al contributo di soggiorno, la delibera sul rimborso forfettario per i gestori delle strutture alberghiere e che tornino finalmente a essere accolte le richieste sulle aree riservate in spazi antistanti gli hotel per consentire la salita e la discesa passeggeri; invece si assiste ancora una volta ad un tentativo di monetizzare al ribasso senza rivolgere seriamente e responsabilmente lo sguardo al futuro».

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