Santanchè, sfiducia respinta.
«Caso Enit? Tutte sciocchezze»

Santanchè, sfiducia respinta. <br>«Caso Enit? Tutte sciocchezze»
04 Aprile 14:35 2024 Stampa questo articolo

Come Matteo Salvini, Daniela Santanchè incassa la fiducia della Camera in contumacia. Il ministro del Turismo anche oggi era il convitato di pietra in un’Aula semideserta, che con 213 no ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle e sottoscritta da tutte le opposizioni, a eccezione di Italia Viva: 121 i sì, 3 gli astenuti.

Una richiesta di dimissioni motivata dall’ipotesi di reato a carico di Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps, nell’indagine della Procura di Milano sulla presunta gestione irregolare della cassa integrazione in deroga Covid della società Visibilia, dalla quale è uscita nel 2022.

«In una democrazia il Parlamento è sovrano e il voto mi sembra molto chiaro – il primo commento della titolare del Mitur, a margine della nona edizione del Meet forum sul Turismo sostenibile a Pietrarsa – Sono molto tranquilla e il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana fa e di un mese fa, io continuo il mio lavoro».

Bypassata la mozione di sfiducia, nei pensieri di Santanchè in questo momento – secondo la Repubblica – c’è Enit, diventato Spa e con una presidente nuova di zecca, Alessandra Priante. Il ministro aveva indicato, in base al nuovo statuto, Elena Nembrini come direttore generale, accanto all’amministratore delegato Ivana Jelinic. La nomina, però, è slittata: nell’ultimo cda, Priante avrebbe chiesto tempo così come l’altro componente, il consigliere Sandro Pappalardo.

Un pit stop che, sempre secondo la Repubblica, sarebbe indice della volontà di Palazzo Chigi di prendere “la questione in mano”. Un’interpretazione respinta con decisione da Santanchè, parlando con i giornalisti oggi a Pietrarsa: «Non c’è stata alcuna invasione di campo sull’Enit e il presidente del Consiglio ha altre cose di cui occuparsi. Se qualcuno vuole scrivere sciocchezze e trovare del male in tutto, va bene, ma non le sto nemmeno a commentare».

«Mi stupisco – ha osservato ancora il ministro – che accada sul Turismo, perché è un patrimonio del Paese: non dovrebbe esserci destra e sinistra, dovremmo essere tutti orgogliosi di essere italiani e di lavorare affinché il comparto porti posti di lavoro e ricchezza nelle nostre comunità. Se ci dividiamo anche sul Turismo non so più che cosa dire».

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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