Stop alle crociere in Cina:
è emergenza coronavirus

Stop alle crociere in Cina: <br>è emergenza coronavirus
27 Gennaio 11:59 2020 Stampa questo articolo

Il coronavirus frena il turismo in Cina, a partire dalle crociere. Diverse compagnie di navigazione, attive in Asia e in particolare sul mercato cinese, hanno infatti sospeso gli itinerari, annullando a scopo precauzionale alcune partenze in programma. Al momento sono 81 le vittime accertate del virus cinese, tutte in Cina.

Costa Crociere, molto presente nell’area, è tra le compagnie maggiormente toccate dalle cancellazioni. Al momento sono quattro le navi che hanno annullato le partenze: Costa Serena (quelle del 25 e 31 gennaio), Costa Atlantica (crociere del 27 e 31 gennaio), Costa Venezia (partenze del 26 gennaio e 22 febbraio), Costa neoRomantica (date del 25 e 30 gennaio e del 2 febbraio).

La divisione asiatica della compagnia ha dichiarato: “Costa Crociere è attenta alla salute e alla sicurezza di tutti gli ospiti e degli equipaggi. Stiamo monitorando rigorosamente la situazione della cosiddetta polmonite di Wuhan che sta causando preoccupazione tra le autorità sanitarie pubbliche e i viaggiatori. Abbiamo aumentato le misure di sicurezza. La società adotta un protocollo specifico per aiutare a prevenire l’introduzione o la diffusione a bordo delle sue navi malattie infettive”.

Anche Msc Crociere ha annunciato la sospensione della crociera di Msc Splendida che sarebbe dovuta partire da Shanghai in 28 gennaio per l’itinerario di 5 giorni in Giappone. La nave dovrebbe rimanere nel porto cinese fino al 1° febbraio. Chi aveva prenotato questa crociera potrà ricevere un rimborso completo del biglietto di crociera e delle tasse portuali o prenotare una crociera alternativa – con data di imbarco nel 2020 – a un prezzo equivalente e ricevere anche ulteriore credito a bordo.

“Continueremo a monitorare da vicino la situazione della salute pubblica e della sicurezza in Cina e ci consulteremo con le autorità sanitarie internazionali e locali, nonché con il ministero dei Trasporti della Repubblica popolare cinese e seguiremo rigorosamente i loro consigli e raccomandazioni – ha dichiarato la compagnia – Gli ospiti e i partner di viaggio sono stati informati e saranno tenuti al corrente di eventuali ulteriori cambiamenti man mano che la situazione si evolve”.

Si è fermata anche Spectrum of the Seas di Royal Caribbean, la cui partenza era in programma il 27 gennaio da Shanghai. “Insieme ai centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e all’Organizzazione mondiale della sanità, abbiamo seguito da vicino le recenti notizie sul coronavirus in Asia. La preoccupazione riguarda al momento solo i porti asiatici”, ha sottolineato Rccl.

I CONSIGLI DI FIAVET. Sulla situazione del turismo in Cina è intervenuta anche Ivana Jelinic, presidente nazionale Fiavet: «Ogni anno 200mila italiani si recano in Cina per turismo. In queste ore sono in costante contatto con le autorità sul posto. In questo momento la situazione è monitorata, l’Organizzazione mondiale della sanità ha posto tutta l’area interessata dal virus sotto osservazione. Non tutta la Cina è chiusa ma essendo una situazione mutevole non è possibile fare una previsione di ciò che potrebbe accadere o evolversi nelle prossime ore”.

Il consiglio, se ci si trova in Cina, è evitare luoghi di assembramento, dotarsi di mascherina, consumare cibi rigorosamente ben cotti, mettersi in viaggio solo se si è in perfetta condizione di salute, non bere acqua dalle fontane ma solo da bottigliette sigillate, usare i disinfettanti per le mani, portare dietro le medicine di uso comune.

Fiavet invita gli italiani che sono già in Cina e coloro i quali hanno in programma di partire a mettersi in contatto con i propri agenti di viaggi e fare con loro una valutazione immediata della situazione. Gli italiani che sono in aree definite a rischio devono seguire tutte le indicazioni che arrivano dal Governo cinese. Chi si trova in aree al momento escluse dal virus, non deve staccarsi dai gruppi e deve farsi seguire dagli operatori turistici cinesi sul posto.

«Il fai da te è rischioso soprattutto in condizioni di emergenza – ha aggiunto Jelinic –Ricordiamo che per andare in Cina è necessario il visto e la sanità è quasi tutta a pagamento, dunque l’assenza di polizza sanitaria può rappresentare un problema».

Per quanto riguarda i trasporti: «Il traffico è regolare su Pechino e anche Shangai – conclude la presidente Fiavet – A Pechino chiuse la Muraglia Cinese e la Città Proibita e a Shangai sono stati chiusi alcuni siti. La situazione è mutevole. Gli operatori turistici, in caso di partenze imminenti e già programmate possono mettere a disposizione dei clienti anche destinazioni alternative. Però non tutte le aree sono chiuse al flusso turistico».

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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