Tassa di soggiorno verso la revisione

22 Febbraio 10:26 2024 Stampa questo articolo

«L’importo proporzionale al costo della camera dell’hotel è un provvedimento urgente e necessario». Il presidente di Assohotel Confesercenti,Vittorio Messina, esprime grande soddisfazione per la revisione della tassa di soggiorno: la risoluzione, firmata da Gasparri e Lotito (Forza Italia), è stata approvata dalla VI Commissione del Senato e impegna il governo a rivedere e riordinare la legge sull’imposta, introducendo un tetto massimo del 5%.

«Si tratta di un fatto assolutamente positivo – ha commentato ancora Messina – perché l’imposta di soggiorno, così com’è attualmente, non funziona: incide troppo sui turisti e, paradossalmente, dà poco o niente al turismo. Lo abbiamo denunciato molte volte negli anni, sollecitando una revisione. Una richiesta finalmente recepita».

Secondo Messina, «rivedere l’impianto della normativa ormai è diventata un’esigenza. Innanzitutto, per rendere l’onere meno pesante e, come giustamente indica la risoluzione, proporzionato alle tariffe delle strutture ricettive. Bisogna intervenire sul metodo di applicazione e di riscossione della tassa, con l’obiettivo di correggere le attuali distorsioni del mercato e recuperare la competitività delle nostre imprese rispetto ai concorrenti stranieri, evitando di pesare sull’organizzazione delle aziende».

Nel 2023 l’imposta di soggiorno ha fruttato 705 milioni di euro a beneficio dei Comuni che l’hanno adottata, ma solo una minima parte di questa cifra – secondo gli operatori  del comparto – è stata effettivamente reinvestita in assistenza, servizi e ospitalità a beneficio dei  turisti.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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