Biglietti Colosseo, si poteva (e si può) fare di più

19 Ottobre 13:47 2023 Stampa questo articolo

Il Colosseo entra nella nuova era del biglietto nominativo, ma non basta per spazzare via tutte le polemiche. Da ieri, 18 ottobre, sono valide le misure adottate per contrastare il “bagarinaggio”, l’Associazione Guide Turistiche Abilitate però mette i puntini sulle i e sollecita un tavolo tecnico permanente al ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano con i maggiori rappresentanti degli operatori del settore: tour operator, agenzie e associazioni nazionali delle guide turistiche.

«Le novità – attacca la presidente Agta, Isabella Ruggiero – sono state rese note senza un preventivo confronto con gli operatori e appena due giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove regole. Inoltre, non sono stati forniti i dettagli necessari, scrivendo semplicemente che “saranno comunicate nei prossimi giorni le modalità di prenotazione dei biglietti nominativi per gli operatori turistici, in modo da non ostacolare la loro attività professionale”. Questo ha disorientato agenzie e operatori, soprattutto stranieri, che si sono ritrovati di fronte alla nuova situazione, ma senza informazioni adeguate».

L’Agta, comunque, plaude in generale alle nuove regole appena introdotte: «Accogliamo con favore la riapertura della cassa alla Salara e il raddoppio del numero di biglietti per la vendita in loco al pubblico, per tutti coloro che non hanno acquistato in anticipo online o tramite call center. La modalità di vendita alle casse, solo ai visitatori non “intermediati” – cioè all’utente finale e non agli operatori del settore – tutela il consumatore da ogni eventuale possibile accaparramento in loco».

Resta un limite, però, segnala la Ruggiero: «L’aumento dei biglietti a disposizione per la vendita in loco è proporzionale alla diminuzione di quelli venduti online e al call center, perché il totale è sempre lo stesso. Insomma, come una coperta troppo corta, si aumentano da una parte e si tolgono dall’altra».

Ovviamente, fra tutte, la novità più rilevante resta il biglietto nominativo, che in teoria dovrebbe limitare fortemente “l’accaparramento” – diciamo così – dei biglietti. «E invece rischia di non essere efficace per vari motivi», nota l’Agta: «I biglietti nominativi in sé non sono una novità assoluta al Colosseo: sono già in uso per i Sotterranei e per i serali “La luna sul Colosseo” da giugno 2022. Vennero introdotti dalla direzione del Parco per contrastare il problema dei biglietti dei Sotterranei, introvabili, ma così non è stato. La domanda è talmente alta rispetto all’offerta che il sistema nominale non è bastato a contrastare e neanche a scalfire il problema».

Il successo del cambio di spartito sul ticketing dipende comunque da vari fattori. «Innanzitutto i controlli – chiarisce la Ruggiero – Perché le regole funzionano se si attuano controlli seri ed efficaci. Se si volesse effettivamente verificare il nominativo sul biglietto e quello sul documento di ogni visitatore in entrata al Colosseo, con il personale attualmente disponibile e con i pochi varchi aperti si formerebbero file di ore. Quindi, o si è disposti a impiegare molto più personale e aprire più entrate, oppure vuol dire che si sta pensando, fin da ora, solo a controlli “a campione”. Se a quel punto non saranno più che seri, l’intera misura sarà inutile, perché i disonesti conteranno sul fatto di poterla fare franca. Soprattutto, l’efficacia della misura non può essere legata alla discrezionalità di chi controlla e alla decisione del determinato agente di custodia su chi selezionare e chi no».

Passiamo alla tipologia del biglietto. «Attualmente – ricorda la Ruggiero – i nominativi per i Sotterranei possono essere modificati, perché sono in pdf. Il personale preposto al controllo guarda la corrispondenza tra il nome scritto sul biglietto e il documento esibito dal visitatore, quindi è possibile cambiare i nominativi rispetto a quelli forniti al momento della prenotazione. Se si pensa di usare lo stesso tipo di biglietti, quindi, è una battaglia persa. L’unico sistema che non permetterebbe modifiche e aiuterebbe a svolgere i controlli molto velocemente è quello in uso nel boarding pass delle compagnie aeree, dove il codice a barre contiene i dati del passeggero e permette di confrontarli immediatamente con quelli del passaporto».

In ogni caso, suggerisce l’Agta, bisognerà attendere qualche mese prima di poter valutare l’efficacia delle nuove misure. «Già in questi giorni sul sito c’erano numerosi biglietti disponibili per la seconda metà di novembre, semplicemente perché diminuendo i flussi turistici, le piattaforme di secondary ticketing ne acquistano di meno. Un film già visto ad agosto, quando c’era che si rallegrava per l’insolita abbondanza di biglietti, attribuendola all’avvio delle indagini dell’Antitrust. Invece si trattava semplicemente del calo fisiologico dei flussi di visitatori che si registra ogni anno ad agosto: infatti a settembre e ottobre è risultato impossibile acquistare i biglietti sul sito ufficiale».

Su un punto Agta resta pessimista: i biglietti nominativi non potranno risolvere la situazione, perché il problema fondamentale è che al Colosseo la domanda è superiore all’offerta. «Il problema vero, che si continua a non voler affrontare, è la sproporzione tra il numero di accessi giornalieri, previsti dall’attuale direzione, e la domanda, considerati anche i flussi turistici in costante crescita. Già da molti anni il limite massimo è di 3.000 visitatori in contemporanea, in base alle uscite di sicurezza, della superficie visitabile. Di fatto questi biglietti non sono sufficienti».

La soluzione per ovviare alla mancanza di biglietti? In primis l’aumento degli stessi, naturalmente, obiettivo che può essere perseguito, secondo l’Agta, grazie a più opzioni:

  • Estendere l’orario d’apertura, anticipandolo alle 7.00-7.30 e posticipando di un’ora la chiusura in estate: è già stato sperimentato in vari monumenti italiani.
  • Aumentare il limite massimo di 3.000 persone in contemporanea, aggiungendo un’uscita di sicurezza e ampliando la superficie aperta al pubblico.
  • Riaprire l’entrata Stern e prevedere due diversi percorsi in contemporanea, uno molto breve (solo piano terra, con mezzo giro intorno all’arena sul versante del Celio) e uno più lungo (quello attuale con piano terra e primo piano): questo aumenterebbe di molto la capienza e decongestionerebbe il monumento.
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