Trenitalia, Giaconia: «L’intermodalità è una moda? Noi facciamo sul serio»

Trenitalia, Giaconia: «L’intermodalità è una moda? Noi facciamo sul serio»
23 Maggio 16:03 2024 Stampa questo articolo

Da Roma Termini a Civitavecchia in direzione porto. E in una delle carrozze del regionale di nuova generazione impiegato sulla tratta c’è Maria Giaconia, direttore business regionale e sviluppo intermodale di Trenitalia.

Lo dice la sua stessa carica: l’intermodalità per l’azienda è una realtà. «Oggi sta diventando la terza parola di moda dopo resilienza e sostenibilità. Ma noi ci lavoriamo già da tempo per i passeggeri e per il mondo delle merci – dice – E incrementarla è l’obiettivo dei prossimi anni». Come si evince, del resto, dalla presentazione della Summer Experience e come è stato dimostrato dal recente accordo con Grimaldi Lines.

«Siamo orgogliosi di questa partnership tra Trenitalia e Grimaldi Lines perché è un altro passo importante verso viaggi door-to-door che diventano sempre più centrali nell’offerta di Trenitalia per portare le persone a vivere un’esperienza unica all’insegna della semplicità: acquistare con un solo titolo di viaggio il treno e il traghetto per poter – da Napoli, Civitavecchia e Livorno – andare verso i porti della Sardegna e della Sicilia. I sistemi di Trenitalia e Grimaldi sono integrati, si parlano. Vogliamo abbattere le barriere di accessibilità al trasporto, in modo che le persone siano incentivate a lasciare l’auto e scegliere appunto treno e traghetto; l’ulteriore spinta arriva dal fatto che per chi viaggia su rotaia verso il porto, stiamo riducendo i tempi di attesa per l’imbarco da due ore a un’ora», aggiunge Giaconia.

«I biglietti sono già acquistabili per i viaggi dal 1° giugno e basta il solo ticket di Trenitalia; per Napoli e Civitavecchia il servizio è già operativo, e a breve lanceremo Livorno. C’è l’ipotesi di estendere l’accordo per raggiungere il porto di Brindisi e infine la prossima sfida: portare l’intermodalità fino a Spagna e Grecia. Nel frattempo, Abbiamo accordi anche con Alilauro e Snav, ma con modalità diverse: in questo caso i due sistemi di acquisto non sono collegati, non basta il biglietto unico di Trenitalia ma bisognerà essere in possesso anche il ticket del trasporto marittimo. Lavoriamo sull’ultimo miglio, tema caro anche al settore delle merci di cui mi sono occupata a lungo», spiega.

Treni nuovi e aumento dei servizi: gli investimenti che Trenitalia ha fatto, oltre 1 miliardo di euro all’anno, «servono a rendere l’esperienza di chi viaggia facile nell’acquisto, confortevole nel viaggio. Cosicché siano incentivati a scegliere il treno», ribadisce la manager.

Nell’offerta ferroviaria arricchita da altri mezzi di trasporto rientra il network di collegamenti del Regionale che si integra con 19 principali hub aeroportuali e 18 porti italiani – tra cui Genova Porto, Trieste Marittima, Venezia Terminal Crociere, Piombino Marittima, Termoli Porto, Salerno Porto, Villa San Giovanni, Messina Marittima, Golfo Aranci, Cagliari Porto, Savona Porto, Ancona Porto, Bari Porto e Palermo Giachery – garantendo collegamenti diretti in treno o tramite un comodo servizio treno+bus.

E ancora, oltre al noto Freccialink (Freccia+bus), ci sono i servizi Link e Line dei regionali di Trenitalia alla scoperta delle coste italiane: Argentario Link, Porto Venere Link e Lerici Link, portano in Toscana e Liguria. Senigallia Beach Link punta alla spiaggia di velluto di Senigallia, mentre Policastro Link permette di ammirare il Golfo di Policastro in Campania: Villammare, Capitello, Policastro Mare e Scario; e ancora, la costa della Calabria con la Tonnara di Palmi e le spiagge del Salento con Otranto Link e Porto Cesareo Link.

Tra i Line del Regionale: il Magna Grecia Line verso Scansano Jonico, le spiagge di Nova Siri e Metaponto, con fermate a Policoro, Tursi e Rotondella.

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Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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